Logudoro e Goceano tra crisi e spopolamento: al via il progetto Alter

Sono numeri drammatici e allarmanti quelli resi noti nei giorni scorsi a Thiesi sullo stato di salute del territorio del GAL Logudoro Goceano, durante la presentazione del progetto Alter finalizzato a creare nuova impresa nell’ambito del turismo sostenibile. I dati sono stati diffusi dal presidente Giammario Senes che, ancora una volta, ha denunciato pubblicamente il rischio di un’irreversibile desertificazione antropologica.

Il reddito. Nel corso dell’incontro è emerso che, se a Milano il reddito medio pro-capite per l’anno 2015 è di 23.850 euro, a Cagliari corrisponde a 16.500, a Sassari non raggiunge i 13.200 e, nella “perla del Logudoro” Ozieri si attesta sui 10.370. Il dato cala drasticamente a 7.250 euro nel piccolo centro di Semestene per crollare a 6.639 a Nule.

I numeri del territorio. L’area GAL, che ingloba i 34 comuni di Logudoro, Goceano, Villanova e Meilogu, comprende il 49 per cento del territorio provinciale di Sassari ma equivale al solo 15,25 % per numero di occupati. Le imprese attive sono 5.350, il 45 per cento lavora in agricoltura e il 20 per cento nel commercio, mentre nel turismo si contano 106 esercizi. L’indice di vecchiaia, a eccezione del comune di Ardara, è superiore alla media regionale e nazionale.

Lo spopolamento. Se nel 2001 si contavano 64.487 residenti, nel 2015 gli stessi sono diventati 50.305. Ciò significa che in soli 14 anni il GAL ha perso 14.200 abitanti: il 22 % dell’intera popolazione. Numeri preoccupanti che devono spingere a un drastico cambiamento di rotta, soprattutto culturale.

Il progetto Alter per l’occupazione. Per arginare questo stato di crisi il GAL, in partnership con Equilibrium Consulting e Performa Sardegna Scarl, sta mettendo in campo il Progetto Alter, acronimo di autoimprenditorialità, lavoro, territorio ed economia, un percorso rivolto a disoccupati e soggetti in mobilità o in cassa integrazione con il fine di favorire l’incremento del lavoro autonomo e l’imprenditorialità negli ambiti del turismo sostenibile e dell’agroalimentare. Sono sessanta i posti a disposizione: venti partecipanti per la sede di Ozieri, venti per quella di Bono e in egual numero per quella di Thiesi. All’incontro pubblico nella Sala Sassu di Thiesi, oltre a Senes sono intervenuti il sindaco Gianfranco Soletta e il neo presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu, Silvano Arru, che ha rimarcato la perdita di quasi il 50 per cento della popolazione negli ultimi trent’anni.

I fabbisogni del territorio. Nel corso dell’incontro sono stati presentati anche i risultati delle indagini svolte dai tecnici del Gruppo d’azione locale, allo scopo di individuare i fabbisogni del territorio e i servizi innovativi più richiesti. Dai risultati dei questionari, illustrati da Monica Sanna di Equilibrium Consulting, è emersa la necessità di promuovere il territorio in una dimensione integrata, valorizzando le ricchezze paesaggistiche, archeologiche e culturali. Ma soprattutto, è venuta a galla l’esigenza di una formazione adeguata. Tra le richieste principali, quella di incentivare le produzioni a km zero, avere un marchio riconoscibile del territorio e anche aumentare le strutture ricettive.

I dettagli del progetto Alter, che partirà a ottobre con una prima fase di formazione e una di consulenza per la creazione d’impresa, sono stati approfonditi da Gianluca Lai e da Simone Fotzi di Equilibrium Consulting. La fetta di fondi comunitari destinati dalla Regione per il Piano d’azione di questo territorio ammonta a cinque milioni e duecentomila euro, una somma più che dimezzata rispetto al precedente finanziamento. L’investimento economico sarà affiancato a un investimento culturale, nel tentativo di incentivare e convincere le imprese a coordinarsi e fare rete. I percorsi Alter prevedono una formazione pratica di 180 ore che prenderà il via presumibilmente a settembre. Le novità saranno la consulenza e l’affiancamento anche nelle fasi di costituzione della nuova impresa e nell’individuazione dei finanziamenti.

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