L’intelligenza artificiale fa paura. Confartigianato: “A rischio 110mila imprese sarde”

“Quasi 110mila aziende in difficoltà e 310mila addetti a rischio. Ecco quale sarebbe l’impatto incontrollato dell’intelligenza artificiale e dell’automazione in Sardegna”. È l’allarme lanciato dalla presidente di Confartigianato Sardegna, Maria Amelia Lai, mentre si trova a Londra al Summit Mondiale sull’Intelligenza Artificiale: “Valorizziamo la tecnologia, sfruttiamo i dati ma restiamo umani e, soprattutto, imprenditori artigiani”.

Secondo Confartigianato i “numeri si traducono nel fatto che per tre quarti delle imprese sarde il rischio sia medio-alto e che per 9 aziende artigiane su 10 il pericolo sia elevato – si legge in una nota -. Tra i lavoratori, il rischio elevato impatta per 4 dipendenti su 5, mentre per quelli artigiani la percentuale di pericolo elevato arriva al 98%. Al contrario, se gestiti in modo oculato, questi due fattori per le imprese sarde potrebbero rappresentare una grande opportunità di crescita e cambiamento”.

Dal dossier di Confartigianato emerge che il 25,2% delle imprese sarde (5° posto in Italia) ricorre a investimenti indirizzati all’utilizzo di big data per cogliere informazioni sui mercati. Il 68,1% ha effettuato investimenti digitali per adeguare le competenze, mentre solo il 34,6% dei dipendenti ha seguito attività di formazione sulla digitalizzazione.

L’intelligenza artificiale nelle piccole imprese in questo momento viene adottata per la manutenzione di previsione o il controllo qualità della produzione (30,4%); per la funzione di marketing o vendite (24,1%), la sicurezza informatica (21,1%) e l’organizzazione dei processi di amministrazione aziendale (16,6%). Quote più contenute l’uso dell’intelligenza artificiale per le funzioni di logistica (10,3%) e la gestione delle risorse umane (5,8%). Le piccole imprese la utilizzano per l’estrazione di conoscenza e informazione da documenti di testo (38,7% dei casi), per il riconoscimento vocale (32,0%), per identificare oggetti o persone sulla base di immagini (28,5%), e per l’automatizzazione di flussi di lavoro attraverso software robot (28,0%).

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