In Sardegna, il contributo dei servizi alla crescita ha raggiunto il 78,5%, mentre quello delle costruzioni è arrivato al 15,2% (contro l’11,9% del Centro-Nord) grazie all’impatto espansivo del Superbonus 110%. Viceversa, il contributo dell’industria è stato particolarmente limitato in Sardegna: 6,3% rispetto a una media nazionale del 21,3%.
Questi alcuni dati emersi dal Rapporto Svimez 2023 che verrà presentato oggi alle 17 nella sala della Fondazione di Sardegna (via San Salvatore da Horta 2 a Cagliari) dal presidente Svimez Luca Bianchi.
Il focus riguarderà la crescita del 2024, “vincolata all’attuazione del Pnrr”. Ma nel rapporto Svimez si fa il punto anche sullo spopolamento in Sardegna: i numeri dicono che dal 2002 al 2021, oltre 159mila persone hanno lasciato l’a Sardegna’Isola. Al netto dei rientri, la Sardegna ha perso 81 mila residenti. Le migrazioni hanno interessato soprattutto i più giovani: tra il 2002 e il 2021 l’isola ha subìto un deflusso netto di 34.745 under 35, 1 su 3 laureato. Al 2080 si stima una perdita di circa la metà degli attuali residenti: da 1,5 milioni a 851 mila. Di queste, circa due terzi farebbe parte della popolazione non età da lavoro (0–14 anni e over 64): vale a dire che in media lavorerà un solo occupato per due residenti in età non attiva.
L’appuntamento cagliaritano conclude le lezioni del “Corso per il Governo locale” di Impact Sardegna organizzato dalla Scuola di Politiche.