Lavoratori e sindacati in piazza a Porto Torres: “Puntare sullo sviluppo industriale”

Il nord-ovest della Sardegna è di nuovo in piazza oggi a Porto Torres per sollecitare i governi regionale e nazionale a programmare e investire sullo sviluppo industriale e sulla produzione di energia nel territorio.

Dopo la prima grande assemblea pubblica che si è tenuta nei giorni scorsi all’aeroporto di Alghero, dedicata ai problemi dei trasporti e della mobilità, oggi il coordinamento della protesta, composto dal Tavolo Istituzioni Parti Sociali, Provincia di Sassari e Rete metropolitana Nord Sardegna, ha chiamato a raccolta enti, istituzioni, sindacati, lavoratori, sindaci, Consigli comunali, associazioni di categoria e anche gli studenti. Una folla di manifestanti che dopo una prima tappa davanti allo stabilimento industriale dell’Eni si è spostata alla centrale elettrica di Fiume Santo.

Le rivendicazioni sono sul tavolo di Governo e Regione da tempo, ma finora senza alcuna risposta: il Nord ovest dell’Isola chiede una svolta immediata nelle politiche per lo sviluppo e per il lavoro e nella capacità di agire e mettere in campo programmazione, progettualità, realizzazione a partire dagli investimenti su Industria ed energia.

“Nella Provincia di Sassari ci sono i presupposti, le potenzialità, la cultura industriale e le capacità, per affrontare la transizione ecologica con investimenti che realizzino e sviluppino intere filiere produttive per la realizzazione di impianti di produzione di pannelli fotovoltaici, carpenterie industriali, una Hydrogen Valley connessa alla dorsale e alle rete di distribuzione del metano e per il rilancio del progetto di Chimica Verde. Per la chimica verde, tra l’altro, pretendiamo dal Governo nazionale, la convocazione della Cabina di Regia, così come espresso nella Legge 34 del 27 aprile 2020″, spiegano gli organizzatori della manifestazione.

“La mobilitazione del nord-ovest della Sardegna supera la dimensione locale e parla all’insieme della società e dell’economia regionale”, ha detto il segretario generale della Cgil sarda, Fausto Durante sottolineando che da Sassari la battaglia si estenderà all’intero territorio regionale. “Il petrolchimico di Porto Torres riassume la traiettoria di una buona parte delle vicende del sistema industriale isolano, per anni protagonista di una storia di successo e crescita economica e sociale, prima di cadere nella spirale delle ristrutturazioni, del ritrarsi dello Stato dalle politiche industriali, del lento ma graduale ridimensionamento della chimica di base nel nostro Paese, delle privatizzazioni di attività di interesse generale”.

Altre due le manifestazioni in programma: il 20 aprile a Ozieri, sul tema socio-assistenziale-sanitario, e il 27 a Pattada, sulle zone interne, le opere strategiche e sicurezza del territorio.

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