Incentivi fiscali e burocrazia ridotta, ecco le Zes. Paci: “Iter quasi chiuso”

La Regione accelera sull’istituzione delle Zone economiche speciali in Sardegna (Zes). L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha presieduto una riunione alla quale hanno partecipato l’Autorità portuale della Sardegna, i sei consorzi industriali provinciali (Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Tortolì) più i rappresentanti degli assessorati ai Trasporti e all’Industria. Obiettivo: fare il punto sull’avanzamento della progettazione da consegnare a Roma e “sui prossimi passi da fare per velocizzare l’iter il più possibile”, si legge in una nota diffusa dalla Regione.

Le Zes sono previste dal decreto Sud voluto dal governo Gentiloni: interessano le aree collegate a zone portuali, destinatarie di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per consentire lo sviluppo di imprese già insediate o che si insedieranno, anche attraendo investimenti dall’estero. “Quando nel 2017 il decreto era stato annunciato dal decreto – spiegano dall’assessorato alla Programmazione -, la Regione si era immediatamente mossa per chiedere, ottenendolo, che anche la Sardegna fosse compresa nelle Zes nazionali, sottolineando la necessità che tutte le zone portuali fossero coinvolte per favorire la massima diffusione territoriale delle zone economiche speciali”.

Paci spiega: “Stiamo cercando di accorciare al massimo i tempi perché le Zes sono un’ottima occasione per la Sardegna: non c’è dubbio, infatti, che lo sviluppo economico della nostra Isola prescinda dal mare. Le Zes possono essere molto vantaggiose perché prevedono una serie di incentivi fiscali in grado di aiutare l’economia regionale, a burocrazia ridotta, con corridoi doganali semplificati e con la possibilità per le imprese che si localizzano da noi di un credito d’imposta del 50 per cento sul valore dell’investimento. Si tratta di una misura destinata alle aziende che abbiano interesse ad esportare o importare – continua Paci – e che vedano in una semplificazione e accelerazione dei processi doganali un forte vantaggio competitivo. In questo incontro abbiamo ascoltato le singole proposte arrivate dai consorzi che vanno ora elaborate in un progetto di rete da presentare al Governo. Il progetto deve puntare sulla vocazione specifica di ciascun porto ma allo stesso tempo deve avere una valenza strategica complessiva”, conclude il vicepresidente della Regione.

Ciascuna Zes sarà istituita con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, da adottare su indicazione del Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, di concerto con quello dell’Economia. La proposta – stabilisce la legge – deve arrivare dalla Regione interessata che, attraverso un piano di sviluppo strategico, dovrà formulare la richiesta di istituzione della Zes, indicando le caratteristiche dell’area identificata. Per ottenere i benefici previsti, le imprese devono mantenere le attività nella Zes per almeno cinque anni successivi al completamento dell’investimento interessato delle agevolazioni e non devono essere in liquidazione o in fase di scioglimento.

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