“Il mare di Alghero rischia di trasformarsi nel più grande parco eolico del mondo“. L’allarme l’ha lanciato l’ex sindaco Mario Bruno attraverso un reportage dedicato al grande business delle energie verdi e pubblicato oggi dal Corriere della Sera.
Nella Riviera del Corallo, con decisione di Roma che passa sopra la testa dei sardi – nel caso specifico il via libera l’ha dato il governo di Mario Draghi -, “le pale previste sono 54, ognuna di 332 metri di altezza, trentadue in più della Torre Eiffel”, tuona Bruno. La conseguenza è presto detta: il rumore prodotto dall’impianto farebbe anche annullare quel silenzio cosmico su cui poggia il progetto Einstein Telescope previsto a Lula. A voler trasformare Alghero nel regno dell’energia verde – che però fa enormi danni all’ambiente vista l’area di enorme pregio, anche turistico – è la società italo-svedese Avenhexicon.
Ma del grande calderone delle richieste c’è anche la Sardaeolica srl, 100 per cento Saras, con la famiglia di Massimo Moratti azionista di maggioranza. Evidentemente alla Saras è non bastato più avere le mani sulla costa sud orientale dell’Isola, dove la raffineria è in mezzo alle spiagge delle vacanze: la famiglia ha realizzato anche un impianto a Ulassai, in Ogliastra, e adesso punta la prua sulla Barbagia di Bitti. Precisamente a Onanì, ciò che potrebbe inficiare il silenzio cosmico del progetto Einstein Telescope a Lula. Un silenzio che rischia di essere spento proprio da pale alte come un palazzo di settanta piani.
Dalle pagine del Corsera protesta pure il sindaco di Lula, Mario Calia, per trentacinque anni minatore a Sos Enattos, dove farebbe base Einstein Telescope, dice: “Faremo di tutto per sventare la prepotenza di questo affare per pochi”.
In campo è sceso anche lo scrittore di Padre padrone, Gavino Ledda, che si sta battendo per difendere la “Sardegna capitale cosmica”. Ma gli interessi sul vento dell’Isola si stanno moltiplicando: ci sono progetti da La Maddalena al Golfo degli Angeli a Cagliari passando per Oristano e Golfo Aranci. Forse è ora che in Sardegna venga organizzata una mobilitazione.