Geoparco, nuova giornata di protesta: “Taglio agli stipendi del 30 per cento”

Lavoratori Ati Ifras ancora in piazza, stavolta davanti all’assessorato regionale al Lavoro, per protestare contro l’annunciato taglio degli stipendi del 30 per cento e sapere quale futuro li aspetta dopo il 31 dicembre 2016. A fine anno scade infatti la convenzione “Geoparco“, stipulata nel 2001 per il recupero dei siti minerari e archeologici, la gestione di attività turistiche e agricole.

I lavoratori sono sul piede di guerra anche contro “un assessore fantasma (è il riferimento a Virginia Mura), il peggiore degli ultimi vent’anni, che non risponde alle richieste d’incontro, forse non ha a cuore la sorte dei lavoratori”, attaccano. La manifestazione di stamattina è organizzata dall’Unione sindacale di base (Usb). “Per tutta la giornata – ha spiegato Federico Angius del coordinamento di Usb Sardegna – abbiamo proclamato uno sciopero, mentre altri chiedono i permessi assembleari per fare le loro passeggiate a Cagliari”.

Ieri circa trecento lavoratori avevano partecipato al sit-in promosso da Cgil, Cisl e Uil sotto il palazzo della Giunta in viale Trento. “Vogliamo anche capire – ha continuato Angius – perché si vogliono ridurre le ore di lavoro a fronte della conferma dei finanziamenti per il prossimo biennio e dove sono gli atti di programmazione di queste risorse”. I dipendenti a rischio sono 527, distribuiti nei vari distretti del Geoparco. Di questi, la gran parte nel Sulcis
Iglesiente, gli altri dislocati tra l’Argentiera (20 circa), Sarrabus (50 circa), Lula-Orani-Calagonone (altri 50), e altri 25 nel centro Sardegna (Gadoni, Seulo, Laconi).

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