Aeroporto di Olbia

Fusione aeroporti, piccola “pausa tecnica”. Le precisazioni di De Pascale

Il giudice civile accetta la richiesta di sospensione della fusione degli aeroporti del Nord Sardegna, ma nel frattempo Maurizio De Pascale, presidente della Camera di commercio di Cagliari che detiene la maggioranza delle quote dello scalo di Elmas, precisa meglio i contorni della vicenda. “L’operazione degli aeroporti di Olbia e Alghero, intrapresa dal fondo F2i Ligantia, nulla ha a che vedere con l’operazione di integrazione industriale che l’ente camerale ha deliberato la settimana scorsa – dice a Sardinia Post -. Sogaer spa continua ad essere l’unica società titolare della concessione da parte dell’Enac e continuerà a gestire l’aeroporto di Cagliari. Non ci sarà alcuna fusione. Si tratta di una operazione di tipo societario, con la creazione di una nuova holding partecipata dalla Camera di commercio che deterrà  le quote di maggioranza dei tre scali dell’Isola. È una operazione di carattere societario, ma per quanto attiene a Cagliari la società di gestione rimarrà la Sogaer. Nessuna variazione nell’assetto”.

Intanto è arrivata la sospensiva da parte del Tribunale civile di Cagliari del progetto di fusione degli aeroporti di Alghero e Olbia. Un atto dovuto in attesa dell’udienza di merito prevista a metà gennaio. Fino ad allora – riferisce l’assessore ai Trasporti, Antonio Moro – “gli effetti della procedura saranno sospesi”. La sospensiva arriva a due settimane dalla data in cui le delibere di Geasar e Sogeaal di fine maggio sarebbero state efficaci, con la nascita ufficiale della Nord Sardegna Aeroporti. L’operazione, condotta dal socio di maggioranza di entrambi gli aeroporti, la F2i Ligantia, prevede un assetto azionario con F2i che avrà il 79,25 per cento delle quote mentre il resto sarà diviso tra gli azionisti pubblici: le Camere di Commercio di Sassari (9,38 per cento) e di Nuoro (7,89 per cento), la Regione Sardegna (2,93 per cento) e la Sfirs (0,36 per cento). Al quale poi seguirà l’integrazione con l’aeroporto di Elmas. Secondo la Regione nel progetto di fusione non le viene assicurato un peso adeguato nella partecipazione azionaria. Per F2i, invece, la presenza pubblica della Regione, con le Camere di commercio e la Sfirs, supera il 20 per cento.

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