Formaggi, patto tra tre Consorzi dop: pronti per sfidare i mercati internazionali

Uniti nel nome del formaggio. Tre pecore, una con l’elmetto, una con la berritta e una con un fiore in bocca, per rappresentare i tre Consorzi Dop del Pecorino Romano, del Pecorino sardo e del Fiore sardo. Sullo sfondo, a seconda delle fasi della promozione, il Colosseo, un pascolo o un nuraghe. È il marchio in fase di registrazione che sarà presto negli scaffali delle grandi catene in giro per il mondo. Tre in uno (ma rimarranno anche i singoli brand) per uno storico patto di ‘penetrazione’ anche dei mercati internazionali, Usa, Germania, Francia e Inghilterra. L’investimento è di quattro milioni di euro, tre della Regione e uno dei Consorzi.

I numeri: il progetto ribattezzato Rosafi durerà tre anni e, secondo i primi studi, dovrebbe far lievitare le vendite del 30-40% nel momento del lancio e delle degustazioni. Per poi stabilizzarsi sul più 25% per cento. Contratti per la nuova associazione già firmati. Ma questa mattina mancavano, alla conferenza stampa di presentazione dello storico patto, i rappresentanti di Pecorino sardo e Fiore sardo. “Soltanto un disguido tecnico – garantisce per tutti l’assessore regionale dell’agricoltura, Pierluigi Caria – per la convocazione dell’incontro i presidenti non sono potuti intervenire, ma li ho sentiti telefonicamente poco prima di iniziare e mi hanno confermato che è tutto a posto, non ci sono problemi”. Insomma, si parte: “L’obiettivo – ha spiega Caria – è quello della aggregazione e della diversificazione. Ma è anche un intervento strutturale che punta a provocare degli effetti sul prezzo del latte”. Previsioni ottimistiche: “Una fase di crescita importante – sottolinea il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano, Salvatore Palitta – attualmente l’impatto economico si aggira intorno ai 250 milioni, ma con l’ingresso nella distribuzioni organizzata e nelle catene, nella fase della degustazione è prevista subito un’impennata. È importante anche diffondere nel mercato nord americano il marchio Dop. Il pecorino romano, che ha già un mercato internazionale rilevante, può fungere da traino per gli altri prodotti”. Il Colosseo sullo sfondo del marchio e non sempre un nuraghe? “Sarà presente in alcune fasi – ha rimarcato Palitta – ma è necessario per il richiamo al Made in Italy soprattutto nel mercato nordamericano”. Dall’assessorato all’Agricoltura un’altra novità: pubblicato il bando da 45 milioni di euro per rispondere alle esigenze del mondo delle campagne e dei pastori per i danni al settore ovicaprino. Le domande si possono presentare dal 16 ottobre.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share