Feltri e Libero in difesa degli Onorato: “Tutto il gruppo vittima di speculatori”

Pubblichiamo un articolo a firma di Nino Sunseri comparso oggi sul quotidiano Libero, diretto da Vittorio Feltri, che spiega i retroscena dietro l’attacco dei fondi speculativi nei confronti del gruppo Onorato, di cui fanno parte Cin-Tirrenia, Moby e Toremar.

La famiglia Onorato ha presentato ai creditori il piano di risanamento preparato insieme al Fondo Europa Investimenti. L’offèrta è frutto di importanti sacrifici da parte della proprietà considerato il momento difficilissimo attraversato dal settore dei trasporti causa covid. Il progetto punta a dare piena soddisfazione ai creditori e, in particolare, ai fondi che hanno acquistato il bond da 300 milioni emesso dal gruppo nel 2016. E consentirà di raddoppiare l’investimento, visto lo sconto con cui hanno rilevato il prestito. L’offerta serve anche a confermare gli investimenti per lo sviluppo della flotta verso la sostenibilità ambientale. In questo modo non solo non ci sarebbero esuberi fra i seimila dipendenti ma anzi si andrebbero a creare le condizioni per nuovi posti di lavoro. Un modo, spiegano fonti del gruppo, per confermare l’attenzione della compagnia versi i propri collaboratori. Non a caso, in sede dil rinnovo del contratto nazionale dei marittimi si è battuta per garantire un salario più alto e un maggiore welfare.

Il fronte dei creditori è capeggiato dai fondi che hanno in mano il bond da 300 milioni. Si tratta di finanziarie praticamente impenetrabili (purtroppo anche alla magistratura) perché hanno sede alle Cayman. Il capofila è Sound Point Cayman . È rappresentato da Antonello di Meo, che vive fra la Svizzera e Dubai. Ovviamente non si conoscono i finanziatori e l’origine dei capitali raccolti. La logica dei fondi è il guadagno ma se continuassero a chiedere il fallimento del gruppo Moby , malgrado l’offerta che raddoppia se non addirittura triplica il capitale investito, aprirebbero la strada a molti dubbi. A cominciare dal fatto che l’obiettivo non è il profitto, come si conviene per investitori di questo calibro. Bensì la scomparsa di un operatore di primo piano per lasciare spazio ai concorrenti.

Moby, Tirrenia e Toremar, infatti, non sono acquisibili dai pochissimi player italiani in grado di farlo. L’Antitrust europeo non lo consentirebbe . Dunque per acquisire le rotte non resta che cancellare il gruppo Onorato. In effetti in tutta questa vicenda non mancano gli aspetti controversi. A cominciare dal fatto che i fondi delle Cayman dopo aver acquistato le obbligazioni sul mercato secondario un paio di anni fa hanno chiesto il fallimento con il presupposto che nell’ ancora lontano 2023 la società non sarebbe stata in grado di rimborsare le obbligazioni. L’istanza è stata rigettata dal Tribunale di Milano. Tanto più che il gruppo aveva pagato regolarmente le cedole. Tuttavia il danno era fatto e così la famiglia Onorato a febbraio dell’anno scorso aveva presentato un piano industriale che prevedeva un miglioramento sostanziale dei margini come poi effettivamente avvenuto e la vendita di 4 navi che sarebbero state sostituite dall’acquisto di due unità tutt’oggi in costruzione di pari capacità. La vendita avrebbe fruttato 75 milioni.

Gran parte dell’incasso (66milioni) sarebbe servita al rimborso anticipato di un mutuo da 100 milioni. La parte residua (34 milioni) appariva ampiamente sostenibile con i ricavi del gruppo. L’operazione però è stata bloccata dagli speculatori con una decisione sicuramente innovativa. Non è frequente, infatti, che un creditore si opponga ad un affare che consente il rientro anticipato del finanziamento. La mancata esecuzione piano industriale e l’esposizione mediatica per i rischi di un possibile fallimento, hanno causato alla compagnia non pochi problemi con le banche e i fornitori. Ora l’ultimo appello.

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