Eurallumina, dopo l’ok da Enel finisce l’occupazione. Ora si apre la trattativa

Finisce l’occupazione dell’assessorato regionale dell’Ambiente da parte dei lavoratori Eurallumina che avevano iniziato questa estrema protesta il 13 dicembre, trascorrendo anche le notti nella sede dell’ente locale, per sollecitare la conclusione dell’iter procedurale per il riavvio dello stabilimento di Portovesme, nel Sulcis. Dopo l’ok per la disponibilità di fornitura dell’energia da parte dell’Enel, è venuta anche la risposta positiva dell’azienda, siglata dal presidente Vincenzo Rosino, che chiede di “portare a termine, nel più breve tempo possibile, l’iter per l’approvazione della valutazione dell’impatto ambientale e dell’autorizzazione integrata ambientale del progetto di ammodernamento della fabbrica”.

Anche la Regione ha comunicato ai rappresentanti dei lavoratori che riparte l’iter autorizzativo precedentemente sospeso e che dovrà culminare nella Conferenza dei servizi che l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha indicato entro gennaio 2017.
“Ci eravamo lasciati ieri in attesa della risposta di Eurallumina e ora è arrivata – ha detto Spano agli operai -. Le interlocuzioni politiche portate avanti dal presidente Francesco Pigliaru, oltre che da me e dal coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, hanno avuto gli esiti positivi attesi e ne siamo soddisfatti perché i lavoratori e le famiglie aspettavano risposte”.

“Ribadiamo il nostro impegno a procedere con l’istruttoria, con la Conferenza di servizio – ha aggiunto la direttrice generale dell’Assessorato, Paola Zinzula -, affinché gli Uffici possano completare il procedimento amministrativo nel pieno della loro autonomia di giudizio tecnico”. “Questo è il risultato della mobilitazione messa in atto dalla Rsu e dagli operai – hanno spiegato i lavoratori -. Mobilitazione tesa alla soluzione di una situazione di stallo che ha di fatto bloccato la procedura autorizzativa col rischio di interromperla definitivamente, inficiando la lotta e i sacrifici messi in atto dalle tute verdi in anni di vertenza. Si riparte da dove il procedimento è stato interrotto e l’obiettivo è quello di arrivare alla Conferenza decisoria”.

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