E.On, disertato l’incontro in Regione. Sciopero contro gli esuberi il 21 e 22 luglio

Ennesimo schiaffo alla Sardegna da parte della multinazionale tedesca dell’energia E.On. I vertici della società che ha annunciato 120 esuberi a Fiume Santo, nel Comune di Porto Torres, non si sono presentati al tavolo di confronto con Regione e sindacati convocato dall’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori, scatenando le ire dell’esponente della Giunta che ha parlato di “comportamenti non giustificabili e insostenibili da parte della società”. L’assessore ha annunciato la richiesta urgente di un incontro al ministero dello Sviluppo economico per definire un percorso che veda l’apertura di trattative con altri soggetti imprenditoriali interessati a costruire il nuovo gruppo della centrale che sia “rispettosa dell’ambiente e della salute dei lavoratori”.

La Regione ha, inoltre, fatto sapere, nel corso della riunione, che non è interessata all’ulteriore proroga chiesta da E.On, “perchè la proroga della proroga è ridicola”. Liori ha sottolineato che “la multinazionale tedesca non può prendere in giro i lavoratori, i sindacati la Regione e l’intera Sardegna”, e ha ricordato che “a latere dell’ultimo incontro al Mise sul Piano Sulcis abbiamo ribadito al Governo che deve dare una risposta sulla vertenza”. I sindacati, nel frattempo, hanno ribadito la proclamazione degli scioperi per il 21 e 22 luglio. Massimiliano Muretti della Cgil, ha spiegato che “i tratta di un problema si sicurezza della rete perché se si fermano i gruppi 1 e 2 in Sardegna avvengono 260 mila slacci per cittadini e imprese”. Mario Marras (Flaei Cisl) ha spiegato che “nonostante gli scioperi i lavoratori non hanno staccato la luce, “mentre gli unici problemi sulla rete sono dovuti a un’azienda che fa manutenzione”.

“L’assenza dei rappresentanti della E.On conferma quale sia l’atteggiamento nei confronti della Regione e sopratutto l’assenza di disponibilità al dialogo. Ne prendo atto e le prossime azioni saranno conseguenti, perché il problema dell’energia non e’ assolutamente sottovalutabile.” E’ il commento dell’assessore dell’Industria, Antonello Liori, al termine dell‘incontro di questa mattina, al quale hanno invece partecipato i rappresentanti degli Enti locali e dei sindacati.

“Non è più accettabile questo atteggiamento della multinazionale tedesca, che, dopo gli indubbi vantaggi avuti dalla presenza nell’Isola, annuncia addirittura licenziamenti – ha aggiunto Liori – La Regione ha ben capito che le intenzioni di E.On nei confronti degli impegni sottoscritti negli accordi non sono positive. Perciò, sposteremo definitivamente la vertenza sui tavoli ministeriali, sollecitando ulteriormente, con urgenza e con maggiore forza, un incontro con il Governo su questo tema. Roma deve fare la sua parte, affinché la Società mantenga gli impegni oppure venga presa in considerazione l’ipotesi di costruire un’altra centrale, necessaria per il sistema di approvvigionamento regionale.”

“Infine, devo manifestare la mia delusione per il commento degli amministratori della Provincia di Sassari – ha concluso l’assessore Liori – Dai rappresentanti politici del territorio mi sarei aspettato maggiore responsabilità e proficua collaborazione, invece di una sterile polemica che ha il solo risultato di generare ulteriore preoccupazione nei lavoratori E.On.”

“E.On investa o ceda gli impianti”: è la posizione della Cgil regionale sulla multinazionale tedesca che “dopo aver ottenuto proroghe, benefici e incentivi, continua a non rispettare gli impegni per la costruzione del quinto gruppo a carbone”. Un atteggiamento inaccettabile, secondo il sindacato, che mette a rischio i posti di lavoro e crea un danno alla collettività. “Per queste ragioni – ha detto il segretario generale della Cgil sarda, Michele Carrus, oggi nel corso di una riunione con l’assessore all’Industria Antonello Liori – la vertenza deve essere affrontata dal governo nazionale in un tavolo con le parti interessate con l’obiettivo di indurre E.On a rispettare i patti, oppure facilitare il passaggio a un’altra azienda”. Carrus sottolinea inoltre il “gravissimo ritardo” della Regione nella predisposizione del Piano energetico regionale: “Non si può pensare di affrontare il tema energia e le numerose vertenze industriali che ruotano intorno a questo, senza una programmazione regionale”, ha detto, aggiungendo che “non è un caso che su questo come su altri fronti la politica della Giunta è del tutto inadeguata”. Il caso E.On, ricorda il sindacato, non è isolato, restano aperte questioni strutturali importantissime, ad esempio i ritardi sul metano e le incertezze sul futuro della Carbosulcis e del progetto di cattura e stoccaggio della C02: “L’auspicio è che chi governa decida finalmente di regolare la materia nel suo complesso attraverso il confronto con i soggetti interessati per arrivare alla stesura del piano energetico”.

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