Si sta ancora componendo la piazza di Coldiretti in questo mercoledì di protesta annunciato da giorni: pastori e agricoltori stanno arrivando a Cagliari per chiedere risorse a compensazione del prezzo del latte e del grano crollati.
Nel capoluogo sardo erano annunciati in migliaia, ma nel piazzale di viale Trento, davanti alla Regione, non ci sono al momento più di trecento persone. Il programma prevede una marcia verso il Consiglio regionale in via Roma dove, nel pomeriggio, sarà discussa dall’Aula la risoluzione votata in commissione Attività produttive sulla crisi del settore.
La protesta di oggi segue al fallimento della trattativa con la Regione: Coldiretti aveva chiesto 40 milioni e l’assegnazione diretta dei contributi col regime del de minimis. Ma la rivendicazione è stata respinta dalla Giunta per due ragioni: i soldi sollecitati sono stati considerati eccessivi e non compatibili con le disponibilità della Finanziaria 2017, come ha spiegato il vicepresidente Raffaele Paci. In seconda battuta l’assegnazione diretta delle risorse per compensare il crollo dei prezzi di latte e grano si configurerebbe come aiuto di Stato, vietati dalla normativa comunitaria.
Tra le ragioni della protesta anche il ritardo dei bandi del Prs (Programma di sviluppo rurale) relativi ala programmazione 2014-2020. Fra i motivi scatenanti della protesta il prezzo del latte sceso a 0,60 centesimi al litro. “Oggi è riunita in piazza la rappresentanza di tutto il mondo agricolo sardo, abbiamo necessità di risposte concrete da una politica che ci ha trascurato in questi anni – ha spiegato all’ANSA il presidente regionale Coldiretti, Battista Cualbu – c’è bisogno di una diversa attenzione. Se è vero che arriveranno i soldi agli imprenditori agricoli, rimangono tutte le altre vertenze aperte e oggi sono con noi da tutta la Sardegna per far sentire che questo è il comparto strategico dell’economia dell’Isola”.
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