Dall’inizio della crisi la Sardegna ha perso 5.305 aziende. I numeri parlano di circa 37mila imprese artigiane registrate: cifre che fanno tornare indietro a 14 anni fa. È la denuncia di Confartigianato imprese Sardegna. “E’ come se avessero chiuso – attacca la presidente Maria Carmela Folchetti, commentando i dati della nati-mortalità delle imprese sarde del 2014, appena certificati da UnionCamere Movimprese – cinque Alcoa e 12 Meridiana”.
Nell’ultimo anno il saldo negativo è di -1.088 imprese che corrisponde a 1.584 iscrizioni contro 2.672 cancellazioni. Situazione pesantissima anche nelle province: Cagliari ne perde 433, segue Sassari con -366, Nuoro con -210 e Oristano con -79. “E’ una situazione devastata e devastante – aggiunge Folchetti – che certifica, se mai ce ne fosse ancora bisogno, come pubblica amministrazione e politica, nell’ultimo decennio, non abbiano avuto i ritmi delle imprese. Questi dati, anche se in leggera frenata rispetto al terribile 2013, rappresentano il fallimento di un ‘sistema Sardegna’ che negli anni è peggiorato e non ha dato scampo a migliaia di attività produttive e a decine di migliaia di persone che vi lavorano”.
Confartigianato Imprese Sardegna ribadisce come la ripresa potrà esserci solo con l’approvazione definitiva del nuovo Piano Casa, attraverso il rilancio dell’attività edilizia, anche con l’apertura dei cantieri e con la riqualificazione degli edifici esistenti, con la velocizzazione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e l’allentamento della stretta creditizia bancaria.