Conad-Auchan, dall’Isola la lotta social: “Siamo preoccupati per il nostro futuro”

Parte dalla Sardegna la mobilitazione nazionale dei lavoratori sull‘acquisizione dell’Auchan da parte di Conad che in questi giorni sta tenendo alta l’attenzione dei sindacati, soprattutto alla luce del faro acceso dall’Authority della concorrenza e del mercato (Agcm) che ha contestato 147 sovrapposizioni in Italia e che in alcune aree del Paese si attestano addirittura al di sopra del 50 per cento vista la presenza capillare di Conad e dei punti vendita Auchan, Sma e Ipersimply acquisiti. Dall’Isola è partito il tam tam social, sfociato nella costituzione di un gruppo Facebook (Auchan verso Conad) che punta a raccogliere tutti, e soltanto, i dipendenti del gruppo Auchan di tutta Italia. Ad aver avuto l’idea Monica Floris, dipendente dell’ipermercato Marconi di Cagliari – uno dei quattro sardi e uno di quelli in bilico per quanto riguarda i possibili esuberi di posti di lavoro -, che insieme al suo collega Salvatore Bellisai e a Emanuele Guido, dipendente a Mesagne (Puglia), hanno voluto creare un luogo di discussione e scambio di informazioni su quella che è stata definita la più grande operazione di acquisizione nella grande distribuzione organizzata in Italia. “L’obiettivo del gruppo è restare uniti e fare fronte comune, scambiarci informazioni e opinioni e capire, man mano che i punti vendita passano a Conad, cosa sta succedendo”, spiega Monica Floris, 48 anni, da 25 lavoratrice nel punto vendita di Pirri. “Non ci interessa il passaggio di azienda, siamo pronti ad adeguarci a un nuovo proprietario e a eventuali nuove mansioni, l’importante è innanzitutto conservare il posto di lavoro e in secondo luogo avere garanzie sulla conferma del contratto collettivo di lavoro”, sottolinea Floris. La richiesta di garanzia in questo senso avanzata dai sindacati nei vari incontri che si stanno succedendo al Mise (ministero dello Sviluppo economico) sembra restare lettera morta al momento.

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“Siamo già passati con Auchan per i contratti di solidarietà, per la riduzione ed eliminazione dell’integrativo, per le pause non retribuite – racconta la lavoratrice -, abbiamo perso dei diritti negli anni, ma ora non possiamo accettare di non essere tutelati da un contratto collettivo. All’inizio eravamo contenti alla notizia del passaggio, perché la situazione di Auchan sembrava a rischio, ma poi hanno cominciato a tirare fuori i numeri, quelli dei posti di lavoro da tagliare”. I dipendenti si sentono in balìa degli eventi, dal loro posto di lavoro dipende la sopravvivenza di intere famiglie. Tra loro padri separati, famiglie con disabili da accudire e coppie che lavorano insieme. I contratti attuali, in maggioranza part time, si aggirano tra i 960 euro (tempo parziale) ai 1.300 di un tempo pieno. Il gruppo Facebook è arrivato a contare in breve tempo oltre 4.200 iscritti, tutti dipendenti Auchan sparsi nei vari punti vendita della Penisola. “In Sardegna i colleghi di Olbia sono molto preoccupati, ma anche qui a Cagliari l’ansia sta aumentando”, sottolinea Monica Floris. L’attenzione resta alta per gli incontri di questi giorni e il passaparola social prosegue senza sosta in attesa di sviluppi.

Marzia Piga

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