Colli (Psd’az): “La calata dei big? I sardi chiedano conto delle mancate promesse”. Lai (Pd): “E lui chieda ai suoi alleati in giunta”

“Gli sbarchi elettorali volti unicamente alla ricerca della visibilità politica e dei voti dei sardi da parte di noti esponenti della politica italiana, testimoniano la reale considerazione dei loro rispettivi partiti nei confronti della Sardegna, di cui addirittura continuano a proclamarsi tutori e portavoce, nella speranza che nel frattempo siano state dimenticate tutte le precedenti promesse fatte e mai onorate ed anche le continue infedeltà nei confronti del Popolo sardo”.

A dichiararlo è il Segretario Nazionale del Psd’az Giovanni Angelo Colli, commentando gli annunci delle numerose visite elettorali in Sardegna da parte di esponenti di primo piano della politica italiana. “Credo che, a partire dalla calata dell’onorevole D’Alema, i sardi debbano cogliere l’occasione per chiedere conto a questi personaggi della nefasta condotta dei loro rispettivi partiti nei confronti della Sardegna – prosegue Colli – che continua ad essere vessata da uno Stato ancora inadempiente su vertenza entrate, pressione fiscale, insularità, patto di stabilità, infrastrutture, costo dell’energia e, da ultimo, evasivo e temporeggiatore per quanto riguarda le sorti dei lavoratori e delle imprese che chiudono i battenti”.

Per il Segretario sardista, infatti, “è inaccettabile che debbano essere in prima fila i sardi a pagare le inadempienze di un sistema politico obsoleto ed accentratore che è soltanto impegnato a drenare capitali e risorse che poi vengono utilizzate per finanziare anche imprese e attività contigue al sistema dei partiti italiani, come è il caso della quota parte sarda dei i 3,9 miliardi di aiuti pubblici che il Monte dei Paschi di Siena ha ricevuto sotto forma di Monti bond”.

A Colli ha replicato via Facebook il segretario regionale del Partito democratico Silvio Lai.

“Colli deve guardare ai suoi alleati in Giunta per cercare partiti italiani che non hanno dato risposte ai sardi e alla Sardegna.
Per quanto ci riguarda – scrive Lai – noi sappiamo che con D’Alema e Prodi sono arrivate risposte e impegni concreti, sia nell’Intesa Stato-Regione sia con l’accordo sulle entrate, sia con la prima continuità territoriale aerea, impegni cancellati da Berlusconi e Tremonti e dalle pessime giunte di Pili e Cappellacci, che non li hanno saputo difendere”.

“Non serve invece rispondere a chi, privo di argomenti e vergognandosi di sostenere per la sesta volta consecutiva un playboy di 76 anni (fonte Financial Times), pensa di offendere qualcuno dandogli dell’esponente della prima repubblica. Se pensiamo a Moro, Berlinguer e De Gasperi – conclude il segretario regionale, capolista alla Camera – non abbiamo dubbi su cosa scegliere tra prima repubblica e la seconda rappresentata da Berlusconi, Verdini e Dell’Utri”.

 

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