Cagliari, presidio Aias: dura contestazione a Randazzo. Martedì riunione con l’assessore De Francisci

Oltre cento dipendenti dell’Aias si sono ritrovati oggi davanti alla sede dell’Aias, in viale Poetto a Cagliari per manifestare pacificamente ma con energia contro i licenziamenti decisi dall’azienda nei confronti di 133 colleghi. Non solo. La protesta riguarda anche le mensilità arretrate, ormai quattro, che l’Aias deve ai propri dipendenti e che a tutt’oggi non ha ancora provveduto a saldare. Un gruppo di circa cento dipendenti provenienti da tutti i centri Aias della Sardegna hanno aderito allo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil a cui hanno aderito anche i sindacati autonomi Fials, Cisal, Usb e Nursind.

“La partecipazione stata molto più ampia – ha dichiarato Roberto Onni, rappresentante sindacale della Fials – se l’azienda non avesse precettato i dipendenti adducendo a vizi di forma nella procedura di dichiarazione della giornata di sciopero, atteggiamento antisindacale questo in quanto le formalità di rito sono state tutte verificate e rispettate”.

La manifestazione ha vissuto anche attimi di tensione quando è sopraggiunto il direttore dell’Aias, Vittorio Randazzo, fortemente contestato dai dipendenti che gli chiedevano di fermarsi per parlare con loro: richiesta rigettata. Randazzo è poi arrivato all’ingresso della sede dell’Aias, presidiata dalle forze dell’ordine.

“ E’ la prima volta che un dirigente viene contestato con tanto vigore – ha rimarcato Roberto Onni – ma la tensione fra i dipendenti si taglia a fette e in una situazione economica come quella attuale, perdere il lavoro sarebbe la fine. E fra quei lavoratori, molti sono monoreddito, il che significa andare incontro alla disperazione”.

Sciolto il presidio in viale Poetto, i rappresentanti sindacali si sono recati in Regione, dove sono stati ricevuti dalla Presidente del consiglio Claudia Lombardo e dai capigruppo del consiglio regionale. Alla parte politica, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto maggiore partecipazione e una verifica della situazione creditoria reale vantata dai vertici Aias. L’azienda infatti recrimina il pagamento di un credito pregresso da parte delle Asl di circa 40 milioni di euro. Secondo le aziende sanitarie invece l’entità della cifra non corrisponderebbe a quanto richiesto dall’Aias.

“ Abbiamo avuto assicurazione da parte della presidente Lombardo e dai capigruppo che l’intera vicenda sarà presa in esame in modo approfondito – ha detto ancora l’esponente della Fials – in considerazione del fatto che stiamo parlando di fondi pubblici. Abbiamo anche avuto notizia che per martedi prossimo l’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci ha convocato un vertice con tutti i direttori generali delle Asl per verificare più compiutamente l’intera vicenda”.

È dunque una corsa contro il tempo quella delle istituzioni, che sono chiamate a dirimere una vicenda a tratti a tinte fosche, che ha come unica certezza il licenziamento di 133 lavoratori, nella maggior parte dei casi figure professionali specializzate, che dovrebbe scattare il 19 aprile.

Carlo Martinelli

 

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