Blocco degli indennizzi per il fermo pesca: marinerie in stato di agitazione

“Imprese e lavoratori della pesca di tutte le marinerie della Sardegna alle quali le esercitazioni militari impediscono l’utilizzo degli specchi d’acqua sono in stato di agitazione per il blocco degli indennizzi. La protesta unisce il fronte delle organizzazioni datoriali e sindacali che avevano condiviso, già lo scorso 10 ottobre, una richiesta di chiarimento agli enti competenti sulla decisione di sospendere gli indennizzi che, secondo notizie di stampa, sarebbe legata a un pignoramento contro il ministero della Difesa”. Lo spiega in una nota, Daniela Pistis della Cgil Sardegna.

“Sarebbe stato utile ristabilire un quadro certo che potesse allentare le tensioni presenti nella categoria”, scrivono nella proclamazione dello stato di agitazione Agci Agrital, associazione armati di piccola pesca, Anapi, Confcooperative Federagripesca, Unci, Legacoop agroalimentare insieme alla Flai Cgil regionale. Invece, alla richiesta di chiarimento non è stata data alcuna risposta.

Dieci giorni dopo, forti del mandato ricevuto in una assemblea regionale molto partecipata degli operatori della pesca, le stesse organizzazioni hanno inviato una lettera con formale richiesta di convocazione del tavolo tecnico sulle servitù militari istituito dalla Regione.

“L’obiettivo? – prercisano -. Affrontare una situazione che rischia di penalizzare ulteriormente il comparto e trovare le giuste soluzioni. Purtroppo, anche questo appello è caduto nel vuoto ed è questa la ragione dell’avvio della mobilitazione. Il crescente disagio presente
nella categoria – avvertono le organizzazioni – è ormai difficilmente arginabile e potrebbe presto trasformarsi in forme di protesta anche eclatanti”.

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