Banca d’Italia, il report: “L’Isola continua a crescere”. Il traino del settore Servizi

È stato presentato questa mattina a Cagliari l’aggiornamento congiunturale 2022 della Banca d’Italia sull’economia della Sardegna. Secondo il rapporto, nella prima parte di quest’anno il Pil isolano è cresciuto (più 5 per cento), ma il quadro congiunturale nel resto dell’anno è atteso in rallentamento.

Secondo le stime, il Pil della Sardegna sarebbe aumentato di circa il 5 per cento nei primi sei mesi dell’anno rispetto al periodo corrispondente del 2021, una variazione poco inferiore a quella del Mezzogiorno e alla media italiana. Tra i settori produttivi l’attività è cresciuta soprattutto nei servizi, in particolare nel turismo, e nelle costruzioni, anche se in rallentamento rispetto all’anno prima. Nell’industria è aumentata moderatamente; la dinamica dei costi dell’energia e le difficoltà di approvvigionamento hanno iniziato a incidere sull’operatività del settore, comportando un aumento dei prezzi alla produzione per una frazione rilevante di operatori.  

Nei primi sei mesi dell’anno in corso è aumentato il numero degli occupati in regione, superando i livelli del 2019. I redditi delle famiglie hanno beneficiato della dinamica occupazionale. I consumi continuerebbero a crescere nel complesso dell’anno, ma a un tasso più basso rispetto a quello osservato nel 2021, risentendo del rialzo dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari.

È proseguita la crescita dei prestiti concessi al settore privato non finanziario: sono aumentati sia quelli alle imprese, sia quelli alle famiglie. Per i primi la dinamica è dipesa soprattutto dal credito erogato alle imprese di grandi dimensioni. Per i secondi ha inciso sia la crescita dei mutui per l’acquisto di abitazioni, sia quella dei prestiti per finalità di consumo. 

Il quadro congiunturale nel resto dell’anno è atteso in rallentamento, vista la congiuntura internazionale e la crescita dei prezzi dei beni energetici e delle altre materie prime, che hanno causato un aumento dei costi di produzione.

Il rapporto completo è consultabile sul sito della Banca d’Italia.

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