Appalti pubblici, nasce l’Osservatorio per garantire la qualità dei servizi

Gare d’appalto senza eccessive corse al ribasso che rischiano di incastrare i lavoratori nel meccanismo infernale dei budget ridotti all’osso. E con il primo segnale di allarme che spesso è il ritardo dei pagamenti. Altro obiettivo: garantire la qualità dei servizi. Sono le principali motivazioni che hanno portato alla costituzione dell’Osservatorio territoriale sugli appalti pubblici. Non a caso sulla firma del documento ci sono le firme di Fp Cgil, Cisl Fp e Fisascat Cisl, Uil Fpl. Protagonisti anche Legacoop, Confcooperative e Agci. Particolare attenzione è dedicata ai servizi socio assistenziali e di cura alla persona. I punti chiave del protocollo d’intesa sono tre. Il primo riguarda la verifica della congruità degli appalti per garantire il rispetto dei contratti nazionali di riferimento. Secondo, la difesa della clausola sociale e la sua corretta applicazione nel caso di cambio di datore di lavoro. Terzo, la verifica dei criteri per valutare l’offerta economicamente più vantaggiosa.

“Un esperimento importante – ha detto Giorgio Pintus, Fp Cgil – una forma di governo dal basso di questi fondamentali meccanismi. Abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione di qualità nella costruzione di un welfare integrato che risponda ai bisogni dei cittadini”. Tutela dei dipendenti anche attraverso un continuo scambio di informazioni tra le parti. Per sviluppare la propria azione l’osservatorio si è dotato di una propria struttura organizzativa e di un ufficio di consulenza. “Sarà il punto di riferimento – ha spiegato il coordinatore territoriale Andrea Pianu – per segnalare criticità, avanzare richieste di chiarimento e dubbi sulle procedure di gara”. L’Osservatorio – è stato spiegato – non si pone in contrapposizione con la pubblica amministrazione. “Cerchiamo di costruire un’azione – ha detto Pintus – verso una logica di sviluppo: la Pa ha bisogno di partner qualificati soprattutto nel terzo settore”. Si tratta di un organismo aperto, ha osservato Giovanni Angelo Loi, Agci. “Dobbiamo tutelare la qualità e i lavoratori – ha detto Guido Sarritzu, Uil – Sono sicuro che questa concentrazione di esperienze porterà ottimi risultati”.

 

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