Ambiente, la Sarlux del Gruppo Saras investirà su miglioramento impianti

La Sarlux del Gruppo Saras coprirà le vasche che contribuiscono a generare emissioni diffuse. Un investimento che si aggiunge ai 20 milioni di euro impiegati in media ogni anno in dispositivi a protezione della salute e dell’ambiente. Lo hanno annunciato i vertici della società che ieri sera hanno illustrato alla Commissione Ambiente del Comune di Sarroch performance ambientali, attività in corso e piani di sviluppo, anche alla luce degli odori diffusi segnalati da alcuni residenti di Sarroch a metà maggio.

Presentata anche la Dichiarazione ambientale, documento redatto dall’azienda e al vaglio dell’Ispra, per informare istituzioni e stakeholder sugli aspetti legati all’ambiente, alla salute e alla sicurezza. Walter Cocco, responsabile “Health, Safety, Environment” Sarlux, ha spiegato che “non esiste una tecnologia che dia una misura oggettiva dell’impatto olfattivo. Ma la causa più probabile dell’odore può essere riconducibile alle cosiddette ’emissioni diffuse’, da tempo oggetto di attenzione da parte dell’azienda – ha aggiunto – Abbiamo fatto un’analisi delle migliori tecnologie disponibili introdotte dall’ultima direttiva europea e avviato lo studio per adeguare le apparecchiature interessate, ancor prima che tali aggiornamenti diventino un obbligo di legge”. In media, negli ultimi anni, i valori delle emissioni diffuse, non soggette ad alcun limite di legge, sono rimasti costanti, ma l’obiettivo di Sarlux resta quello di prevenire anche fastidi come quelli segnalati dalla popolazione a dicembre 2014 e maggio 2015.

“Non è una prescrizione di legge e non abbiamo trovato una relazione causale diretta tra alcune vasche di trattamento acquee l’odore diffuso a metà maggio – ha osservato l’amministratore delegato di Sarlux, Vincenzo Greco – Ma capiamo che i cittadini di Sarroch possano essersi preoccupati e che siano infastiditi dai picchi odorigeni, che pure, per fortuna, non influiscono sulla salute. Per questa ragione, faremo di tutto per prevenirli, anche anticipando investimenti”.

Sempre in tema di emissioni diffuse, nel sito industriale è in atto l’installazione di un sistema di sigillatura dei “tubi di calma” e sostegni nei serbatoi a tetto galleggiante. Si sta portando a termine il completamento delle “doppie tenute” sulle 229 pompe che movimentano benzine. Sui serbatoi, infine, Sarlux si è impegnata di avviare uno studio che individui soluzioni innovative, non ancora introdotte in Europa.

Sulle emissioni “convogliate”, cioè derivanti dai camini degli impianti, e l’impatto che hanno sulla qualità dell’aria, il monitoraggio è in corso da anni, attraverso la rete di centraline dell’Arpas, i cui dati sono disponibili sul sito internet in nome della trasparenza. Tra i valori più significativi, la conferma del trend di riduzione delle emissioni di biossido di zolfo (So2), che oggi sono circa la metà del limite previsto dalla legge e, quindi, dalla soglia di tolleranza umana.

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