“Oggi il Governo, il sindacato dei lavoratori e le istituzioni sarde hanno fatto fare alla vertenza Alcoa tre passi avanti molto importanti”. Così il deputato Pd Francesco Sanna, che segue da vicino l’evolversi della situazione. “Il primo passo – spiega Sanna – è l’inclusione di Portovesme tra le aree di crisi industriale complessa, che aiuterà le politiche di sostegno al reddito dei lavoratori momentaneamente fuori dal processi produttivi e la loro riqualificazione. Sarà poi applicabile la legge 181/1989, che agevola la ristrutturazione industriale e le nuove iniziative economiche, mediante percorsi burocraticamente semplificati ed accordi di programma. Il secondo passo riguarda la ferma richiesta ad Alcoa di levarsi dalla testa sia lo smantellamento dello stabilimento, sia la prosecuzione di un atteggiamento che riempie di ostacoli la valutazione degli impianti da parte di chiunque voglia confrontarsi con la prospettiva del loro rilancio”.
“Lo Stato italiano-prosegue il deputato Pd- si occuperà direttamente della ricerca di un player industriale e finanziario adeguato a riprendere la produzione di alluminio primario, assumendo la proprietà dello stabilimento e la responsabilità della scelta dell’operatore, o degli operatori se fosse necessario comporre più proposte, aggiungo io. Non è una impossibile rinazionalizzazione del settore, ma l’assunzione eccezionale, al massimo livello istituzionale, della responsabilità del dossier. Il terzo passo è la conferma di un quadro di iniziative di politica industriale che determina una condizione di prezzo dell’energia elettrica allineata alla media europea, e forse qualcosa di meglio, e le risorse per la ristrutturazione ambientalmente efficiente della fabbrica. Ora tutti i soggetti interessati, istituzionali e industriali, senza attendere altro, si dispongano ad assumere le iniziative che spettano loro”.
(Foto Giampaolo Cirronis)