Airbnb, primo accordo ‘collettivo’: arriva la tassa di soggiorno digitale

Vacanze un po’ più semplici e digitali per chi sceglie il nord-est della Sardegna: Airbnb e i comuni di Arzachena, Golfo Aranci, Olbia, Posada e Santa Teresa di Gallura, cui presto si aggiungerà anche Dorgali, hanno infatti raggiunto un’intesa per la riscossione e il versamento dell’imposta di soggiorno direttamente in piattaforma. L’accordo rappresenta una svolta nella semplificazione del pagamento e della riscossione della tassa, contribuendo al contempo ad azzerare completamente il rischio di evasione. L’annuncio è stato dato oggi a Olbia dai rappresentanti di Airbnb e dai cinque dei sei sindaci delle amministrazioni coinvolte. Si tratta in assoluto del primo accordo “collettivo” da parte della società con più Comuni in contemporanea e non con singole città. In totale salgono così a 16 i Comuni in Italia che hanno concluso accordi con Airbnb su questo tema.

Nel mondo sono oltre 340 le amministrazioni per cui la società gestisce in maniera semplificata il versamento delle imposte, per un totale di oltre oltre 510 milioni di dollari. “Serve la gestione unitaria della tassa di soggiorno in Sardegna, i tempi sono maturi per discutere di tariffa unica”, ha detto l’assessora comunale di Santa Teresa, Stefania Taras, durante la presentazione dell’accordo che sarà operativo da novembre. Grazie all’intesa i prezzi degli alloggi disponibili sul portale saranno comprensivi dell’imposta, calcolata in percentuale sul valore della prenotazione tra il 3% e il 5% a seconda della tariffa deliberata dall’amministrazione, e verrà poi versata direttamente alle casse comunali. Ma oggi i cinque Comuni hanno proposto di ampliare l’alleanza per favorire il salto di qualità dell’accoglienza extralberghiera col supporto di Airbnb, la più grande community mondiale tra domanda e offerta di seconde case e affini. Si punta all’emersione, per assicurare agli enti locali le risorse utili ai servizi e al decoro urbano, sulla formazione degli operatori dell’ospitalità, per superare lo spontaneismo in cui prolifera l’illegalità, e sul miglioramento della destinazione, per utilizzare i vantaggi della capacità di fornire servizi di qualità e facilmente fruibili. “Quest’accordo ha un doppio primato – ha sottolineato il sindaco di Olbia Settimo Nizzi – È il primo nell’Isola ed è il primo mai siglato da Airbnb con più amministrazioni locali in contemporanea”. Giulio Del Balzo, di Airbnb Italia, ha chiarito i benefici: “Ci guadagna il turista internazionale, sempre più orientato a gestire servizi e pagamenti online, ci guadagnano gli host, che spesso hanno difficoltà a farsi pagare la tassa in contanti, e ci guadagno le amministrazioni, che si assicurano il pagamento dell’imposta per tutte le prenotazioni tramite Airbnb”. Soddisfatti la vicesindaca di Arzachena, Cristina Usai, e il sindaco di Posada, Roberto Tola, presenti questa mattina. Gli annunci di ospitalità dalla Sardegna su Airbnb sono 25mila. L’anno scorso 290mila suoi utenti hanno visitato l’Isola, 42mila solo nelle sei località. La durata media di un soggiorno è stata di 5,6 notti e ogni host ha guadagnato 2mila e 700 euro.

Ansa – Gian Mario Sias

Foto d’archivio

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