Domani, mercoledì 5 ottobre, ci sarà il taglio del nastro dell’impianto di energia rinnovali da un megawatt tra Ottana e Noragugume, nel Nuorese, finito al centro dell’inchiesta con cinque arresti ai domiciliari (leggi qui). L’appuntamento è alle 10,30: la conferma arriva da una mail istituzionale della Regione Sardegna: saranno presenti – all’interno dell’area di cantiere nell’Agglomerato Industriale di Ottana – gli assessori dei Lavori Pubblici e dell’Industria, Edoardo Balzarini e Maria Grazia Piras, l’amministratore di Enas, Giovanni Sistu.
I lavori dell’impianto solare termodinamico e fotovoltaico a concentrazione – I lotto – erano partiti a marzo del 2015 – dopo l’assegnazione dell’appalto da 9,5 milioni di euro alle coop emiliane (su cui sarebbe stata pagata la prima tranche tangente da 90mila euro) e terminati lo scorso mese. Al centro dell’inchiesta per corruzione l’allora ex amministratore unico Enas Davide Galantuomo (nominato da Cappellacci e non riconfermato dalla giunta di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru); l’ex calciatore Renato Copparoni, nel ruolo di intermediario e Tore Pinna, ingegnere considerato la ‘mente’ nella gestione degli appalti in Sardegna dalla precedente inchiesta Sindacopoli. E i due funzionari delle coop dell’Emilia-Romagna.
Foto d’archivio