Torna il Du Festival a Bauladu: Marlene Kuntz e Salmo tra gli ospiti

Africa Unite, A Toys Orchestra, Linea 77 e Teatro degli Orrori sono il passato; Marlene Kuntz, Salmo, Sick Tamburo e LNRipley rappresentano il presente: giunge alla quinta edizione il ‘DU Fest di Bauladu, uno degli eventi musicali più attesi del panorama sardo. Quest’anno la manifestazione si sdoppia in due serate, venerdì 12 e sabato 13, e propone una buona varietà musicale in grado di attirare gli ascoltatori di musica rock come quelli hip-hop o dubstep. Si inizia venerdì 12 con il pre-show cantautorale di Beeside e il rock prog dei Grandmother Safari. A seguire nell’anfiteatro di Bauladu si alterneranno gli oristanesi Raw Rave Groove, i Sick Tamburo e i Marlene Kuntz, i quali tornano in Sardegna dopo l’esibizione al Mondo Ichnusa di due anni fa. A chiudere ci penserà il dj set dei Blueroom Collective. Il giorno seguente il pre-show è affidato alla brass band Sugubambu. Nel palco principale poi arriveranno le chitarre incendiarie dei Plasma Expander, il punk mischiato con la dubstep degli LNRipley e l’hardcore rap di Salmo. Conclude il dj set di ARPxp e Maurs.
Ma quest’anno non ci sarà solo musica. E’ previsto il progetto di Green Factory sulla sensibilizzazione all’ambiente e alcuni workshop di formazione al lavoro. Pedru Bintisetti, fondatore e componente del Consiglio Direttivo della manifestazione, spiega la genesi di questa edizione 2013 del festival.

Festeggiate i primi cinque anni di vita del festival. Dopo cinque anni qual è l’entusiasmo che vi trascina? Quali nuovi obiettivi volete raggiungere?

Cinque anni sono un traguardo importante per il ‘Du Fest. Ogni edizione è stata pensata in maniera innovativa rispetto alla precedente: crediamo sia proprio la volontà di migliorarsi continuamente a costituire la principale fonte di entusiasmo per il nostro gruppo. Non ci sono nuovi obiettivi, abbiamo un progetto di medio-lungo periodo che continuiamo a coltivare al fine di dare forma ad una visione del territorio nel quale viviamo in cui la produzione culturale mira a legarsi strettamente alle infrastrutture e alle imprese locali.

Quest’anno raddoppiate la durata. In base a quale necessità avete scelto di dividere in due serate e come pensate di trovarvi a dover avere a che fare con diverse location e diversi artisti come quelli presenti?

La prima necessità era quella di diventare un festival, come da definizione: abbiamo quindi allestito un cartellone con una pluralità di spettacoli, itineranti nel paese ed effettuati nell’arco di più giornate. L’organizzazione può contare su uno staff di 90 ragazzi e ragazze locali, che costituiscono uno dei principali punti di forza della manifestazione e che sono al lavoro da diverse settimane per gestire al meglio le due serate. Dopo la collaborazione con Kuntra, quest’anno tocca alla Vox Day.

Come vi siete trovati e come è nata l’idea di portare i Marlene Kuntz?

Siamo riconoscenti nei confronti di Kuntra per averci accompagnato in questi anni nell’ideazione e realizzazione del festival: per noi è stato una sorta di padre, a cui dobbiamo tanto dal punto di vista professionale. Con Vox Day invece si è trattato di un matrimonio, fondato su una chiara convergenza di obiettivi ed una piena condivisione del metodo di lavoro, nonché stimolato da nuove importanti opportunità di crescita del festival. I Marlene Kuntz rientrano appieno nel target del festival: storica band del rock alternativo, con un nuovo album in uscita ed un nuovo tour. La data in esclusiva in Sardegna è stata la ciliegina sulla torta.

Di che si tratta quando parliamo di Green Festival e di ‘DU Factory?

Dopo il positivo debutto dell’anno scorso, insieme alla musica ritorna il Green Festival, un progetto di sensibilizzazione ai temi del risparmio energetico, dell’uso delle energie alternative, della differenziazione dei rifiuti e dell’abbattimento delle emissioni di CO2. Con la collaborazione del Comune di Bauladu, dell’Ente Foreste della Sardegna, dell’Azienda Speciale Ambiente (ASA Srl) e di Passaggiosardegna.it, l’iniziativa mette in campo una serie di azioni volte a limitare l impatto del festival sul territorio e a creare una maggiore consapevolezza sulle questioni dell’ambiente e della sostenibilità: il posizionamento di isole ecologiche per la raccolta differenziata dei rifiuti, la piantumazione di cento alberi di leccio e sughera per compensare le emissioni di anidride carbonica associate ai consumi del festival, l’attivazione di un servizio di carpooling, la diffusione di promemoria destinati agli ospiti delle strutture ricettive del paese che suggeriscono buone pratiche nei comportamenti indoor e outdoor.
E’ invece un’importante novità di quest’anno la nascita del progetto ‘Du Factory, un’incubatore per la creatività giovanile che si struttura in tre principali settori: uno di formazione, che prevede l organizzazione di workshop e l attivazione di percorsi di acquisizione di competenze sul tema delle professioni legate al mondo della cultura e dello spettacolo, nonché la locazione di spazi attrezzati per la progettazione culturale condivisa (coworking); uno di erogazione di servizi connessi all’industria musicale (attività di booking, ufficio stampa, direzioni tecniche e artistiche); un altro finalizzato alla gestione di spazi per l’ideazione, la produzione e la realizzazione di eventi culturali. Il progetto prenderà forma, gradualmente, a partire dal prossimo autunno.

Simone Spada

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