Tattoo convention a Quartu, nella prima giornata oltre duemila visitatori

Il tatuaggio più amato dai giovanissimi? Il blackwork, disegni neri stilizzati. Ispirati anche alle opere d’arte pitturate sulla pelle degli abitanti delle Isole Marchesi, in Polinesia. Marco Borriello, tanto per fare un nome, è uno dei fan di questo tipo di lavoro. Ma alla decima edizione della Tattoo convention, inaugurata con tanto di file al botteghino e oltre duemila paganti, c’è di tutto: realistico, mandala, old style, new traditional, Japan. Oggi è il giorno clou, domani l’ultimo appuntamento: ci sono tutti i presupposti per eguagliare o battere il record degli anni scorsi di diecimila presenze complessive.

Negli stand dell’hotel Setar di Quartu – oltre seimila metri quadri a disposizione – ci sono oltre centoventi artisti, alcuni prenotati da sei-sette mesi dai fan isolani. E gli artisti sardi non scherzano. C’è ad esempio Paolo Murtas, 29 anni di Oristano, che è richiestissimo in mezzo mondo, dall’Australia agli States perché considerato, nonostante la giovane età, uno dei più bravi nello stile realistico. Anche Bonucci e De Rossi, campioni della Nazionale, si sono rivolti a lui. Sempre a proposito di calciatori, il tatuatissimo Nainggolan qualche anno fa non aveva resistito alla tentazione e si era fatto realizzare un lavoro da Fabio Gargiulo, presente a Quartu per l’edizione 2017.

Una manifestazione che unisce l’arte dei tatuaggi alla musica e all’enogastronomia. Oggi sul palco principale, Tantaroba label night e Priestess, Gemitaiz & Madman. Con la possibilità di trascorrere la serata tra street food, gelati e birre artigianali. C’è anche la gara tra tatuatori con il Tattoo Contest, che domani premierà i lavori più belli realizzati nelle cinque categorie: realistico, figurativo, giapponese, tribale e traditional.

 

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