Un viaggio tra passato e presente, un percorso musicale tra jazz e swing raffinato ed emozionante dove voci, batteria, basso, piano, sassofono e tromba si sono fuse per dare vita a ritmiche magiche e suggestive. Domenica sera rimanere fermi sulle poltrone dell’auditorium del Conservatorio di Cagliari era davvero difficile.
La prima serata dell’Ottava edizione del Bflat Jazz Festival è stata un successo sotto ogni punto di vista, sia quello organizzativo – capienza ridotta al 50 per cento, controlli per far rispettare le norme anticovid senza file e assembramenti – sia soprattutto dal punto di vista musicale. Ad esibirsi per quasi due ore una band conosciutissima negli anni Ottanta e Novanta: i Matt Bianco che hanno regalato una prima nazionale indimenticabile.
Centoventi minuti di grande musica grazie alla voce inconfondibile di Mark Reilly, che nonostante i suoi 70 anni non ha perso nemmeno un briciolo dello smalto e del ritmo degli anni dei grandi successi. Al suo fianco la cantante Elisabeth Troy, perfetta compagna di viaggio e di note, Sebastian De Krom che con la sua batteria ha regalato uno spettacolare assolo di quasi dieci minuti, arrivando anche a ‘suonare’ le casse-spie; Geoff Gascoyne dal basso preciso e profondo; Graham Harvey al piano acustico e alle tastiere. E poi Dave O’Higgins al sassofono e Martin Shaw alla tromba che hanno dato corposità e completezza a tutto il suono della band.
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Difficile rimanere inchiodati alla poltrona sia con i pezzi più famosi come Whose side are you on? oppure More Than I Can Bear, fino ai brani che arrivano dall’album ‘Gravity’. Un viaggio musicale emozionante accolto con grande calore ed entusiasmo dal pubblico più volte chiamato a ‘suonare’ battendo le mani insieme alla band. La prima serata dell’Ottava edizione del Bflat Jazz festival è stata un successo, un primo assaggio di un cartellone che sicuramente regalerà al pubblico grande musica ed emozioni.
Ma.Sc.