I nuovi murales tra le strade di un centro spopolato. Dieci artisti al lavoro a Siris

Andrea Tramonte

Una delle strade per ridare vita ai piccoli centri dell’interno colpiti dal fenomeno dello spopolamento è quello di “ripopolarli” attraverso l’arte e la cultura. Magari non per invertire la rotta nel breve periodo – e neppure nel medio – ma per rianimare i borghi, ridar loro entusiasmo, speranza e aprirli al mondo. Bidda festival nasce con questi presupposti a Siris, paese nel cuore della Marmilla con appena 224 abitanti. Per una settimana circa una serie di muralisti e street artist – alcuni di fama internazionale – vivranno e lavoreranno in ‘bidda’ per portare forme e colori tra le pareti del centro.

Gli artisti hanno iniziato a lavorare due giorni fa e andranno avanti fino al 17. Poi il giorno dopo i lavori verranno presentati ai cittadini e al pubblico che vorrà partecipare, in occasione della festa paesana con la sagra dei prodotti caseari tipici della zona e la partecipazione attiva di tutta la popolazione. I muralisti coinvolti sono Gio Pistone, Mauro Patta, Collettivo Fx, Nicola Alessandrini, Skan, Sardomuto, Daniela Frongia, Kiki Skipi, Vincenzo Suscetta, Fargo. “Bidda è un progetto che ha un obiettivo molto chiaro – dice Andrea Casciu, street artist e ideatore del progetto con il supporto dell’associazione culturale The Wall, insieme al Comune che ha finanziato il festival -: far dialogare l’arte con gli abitanti di Siris. Con il linguaggio del muralismo (street art) verranno realizzate opere pittoriche di grande impatto visivo, destinate a diventare luoghi dove forme e colore daranno vita soggetti straordinari, grazie ad alcuni tra i nomi più importanti del muralismo italiano”.

Una settimana di incontri, scambi culturali con la necessità di mettere in connessione tutto il paese con l’arte. La tematica del festival è libera: “La scelta dipende dal fatto che il nostro obiettivo è quello di costruire una connessione partecipata tra gli artisti, il territorio e soprattutto i cittadini, in modo da poter creare input necessari per far si che le opere richiamano la nostra storia e la nostra tradizione con uno sguardo nuovo, libero e contemporaneo, le idee avranno origine dalla vita di paese e dalla convivenza con suoi abitanti. Nonostante sia un piccolo centro abitato – conclude Casciu – Siris è sempre stato un borgo di grande carattere e accoglienza, verso tutti”.

Andrea Tramonte

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