Donne protagoniste al ‘Premio Maria Carta’: riconoscimento a Teresa De Sio

Un’edizione con una forte presenza artistica femminile, e ancora una volta un omaggio a una delle donne sarde più conosciute al mondo, Maria Carta, a cui è intitolata la Fondazione che ogni anno, ai primi di settembre, organizza dal 2003 il Premio Maria Carta, negli anni cresciuto come interesse e prestigio e oggi importante appuntamento con la cultura, le arti e il mondo delle eccellenze imprenditoriali della Sardegna e non solo. Lunedì sera, a Siligo, nella piazza che porta il nome di Maria Carta, il Premio ha celebrato l’evento, che come sempre mette insieme spettacolo musicale e cerimonia di premiazione.

Un’edizione numero 21 declinata dunque al femminile, a cominciare dal premio assegnato alla cantautrice partenopea Teresa De Sio. Come recita la motivazione, “sensibile e acuta interprete della tradizione, privilegiando spesso la sua lingua madre, il napoletano, ha saputo renderla sempre più moderna e attuale, in tutta la sua produzione personale dopo gli esordi con Musicanova”.

“Sono onoratissima che la Fondazione abbia pensato a me per un premio che porta il nome di colei che è stata la più grande voce della Sardegna. Sono soddisfatta e allo stesso tempo lusingata, spero di essere all’altezza. Maria Carta rappresenta una vocazione, che è stata anche la mia per tanto tempo, ovvero cercare di fare una musica legata al territorio, alle radici, per trasportare in avanti una tradizione che sia qualcosa che cammini insieme a noi”, ha detto De Sio che si è esibita accompagnata al pianoforte da Francesco Santalucia.

La cantautrice e scrittrice napoletana aggiunge così il suo nome a un Albo d’Oro che comprende nomi di rilievo nazionale e internazionale. Il riconoscimento, pregevole opera in filigrana d’argento realizzata dall’orafo algherese Pasquale Ferraro, le è stato consegnato dal presidente della Fondazione Maria Carta, Leonardo Marras.

“Il Premio è cresciuto anno dopo anno. Anche stavolta abbiamo curato un evento ricco di proposte artistiche di grande prestigio, affiancate da ospiti del panorama musicale isolano – ha commentato Marras –. Noi della Fondazione Maria Carta siamo soprattutto promotori di dibattito. Lo facciamo dal 2017 con “Freemmos”, il progetto dedicato al tema dello spopolamento, e a breve, dall’8 al 10 ottobre prossimi, con l’iniziativa “Navigantes – La nave dell’identità”, porteremo fuori dalla nostra isola, in particolare a Barcellona, i costumi, insieme alle maschere, ai suoni e ai canti della Sardegna. Perché il nostro patrimonio identitario va valorizzato e noi lo facciamo nel nome di Maria Carta, grandissima interprete dell’identità sarda, conosciuta in tutto il mondo”.

Promosso dalla Fondazione Maria Carta, affiancata dall’Amministrazione comunale di Siligo, il Premio ha avuto il sostegno della Regione Sardegna, della Camera di Commercio di Sassari tramite il programma quadro Salude & Trigu, della Fondazione di Sardegna e della società Enerland.

Gli altri premiati

Il Premio Maria Carta è stato assegnato anche al Coro Eufonia di Gavoi, “donne speciali”, che “in 25 anni di intensa attività hanno dimostrato, sotto la guida del direttore Mauro Lisei, quanto elementi innovativi e nuove elaborazioni possano arricchire il patrimonio polivocale isolano che attinge dalla nostra tradizione”.

Il riconoscimento è stato consegnato al maestro Lisei da David Mancini, figlio di Maria Carta. Dal Coro Eufonia di Gavoi anche un fuori programma del tutto straordinario: al termine della serata ha accompagnato Teresa De Sio in “Voglia ‘e turnà”, uno dei grandi successi della cantautrice napoletana.

Premio per la sezione riservata al mondo dell’emigrazione al Circolo sardo “Su Nuraghe” di Alessandria, “da anni tra i più attivi in Piemonte”, promotore di manifestazioni dedicate al patrimonio culturale e anche enogastronomico dell’Isola ma al contempo “dando un fattivo contributo all’integrazione e al protagonismo dei nostri emigrati all’interno della comunità che li ospita”. È intervenuto il presidente del Circolo, Sebastiano Tettei, che ha ricevuto l’opera dell’orafo Ferraro dalle mani di Gigi Carta, fratello di Maria. “Questo riconoscimento – commenta l’assessore regionale del Lavoro Ada Lai in una lettera inviata al presidente Leonardo Marras – esprime la gratitudine per quanto i nostri “Ambasciatori di Sardegna” realizzano nei diversi territori di residenza, manifestando visibilmente i veri valori identitari della nostra Isola e della nostra gente”.

Per la sezione eccellenze imprenditoriali della Sardegna, Premio Maria Carta, infine, a Giovanni Muscas, fondatore del Gruppo Isa, “leader isolano nel campo della grande distribuzione”. Dopo gli inizi come commerciante ambulante negli anni Cinquanta, Muscas ha costruito nei decenni il primo gruppo interamente sardo quanto a fatturato. A consegnare il riconoscimento all’imprenditore, emozionatissimo, è stato il sindaco di Siligo Giovanni Porcheddu.

L’evento. Tanti gli ospiti della serata, presentata da Giacomo Serreli e Luca Gentile. In apertura, i cori Nova Euphonia e Corale Studentesca Città di Sassari, diretti da Vincenzo Cossu, e il gruppo folk Città di Tempio. E, nel corso dell’evento, spazio alle interpreti femminili, le cantanti algheresi Vanessa Bissiri (con Carlo Doneddu) e Claudia Crabuzza, la sulcitana Carla Cocco, il trio Reinas. L’attrice e insegnante Clara Farina ha presentato in anteprima il progetto della traduzione in sardo delle poesie di Maria Carta raccolte in “Canto rituale”. Il cantautore Mariano Melis e la Piccola Orchestra Goganga hanno reso omaggio a Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci. Una serata che ha registrato la partecipazione anche del duo turritano dei B Brothers e dell’altro duo dei Fantafolk, ovvero Andrea Pisu (launeddas) e Vanni Masala (organetto).

Tra le presenze istituzionali l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro, la consigliera regionale Desirè Manca, il presidente della Confcommercio regionale Sebastiano Casu e Bastianino Mossa, presidente della Fasi (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia).

La serata del Premio Maria Carta 2023 è stata preceduta da due momenti, sempre a Siligo. Domenica mattina, la comunità Mondo X di S’Aspru ha accolto amministratori locali, imprenditori e giovani per un momento di riflessione sul tema dello spopolamento (che la Fondazione Maria Carta tiene vivo ormai da sei anni con il progetto “Freemmos”) e con un ulteriore focus su un tema di stretta attualità internazionale come la pace. 

Sabato pomeriggio, invece, nel museo dedicato a Maria Carta, in collaborazione con Rockhaus Blu Studio di Alberto Erre, Foffo Bianchi, musicista, produttore della mitica Rca Italiana e ingegnere del suono, ha presentato il libro “Storie di straordinaria fonia”, scritto a sei mani dallo stesso Foffo Bianchi con Duccio Pasqua, attuale conduttore di Radio2 StereoNotte, e da Francesca Gaudenzi, giornalista. Con il coordinamento di Giacomo Serreli, sono intervenuti Foffo Bianchi e Duccio Pasqua, Un volume su 50 anni di storia della musica italiana, rivissuta tramite fatti, curiosità e aneddoti, ricordando dischi leggendari con Renato Zero, Patty Pravo, Rino Gaetano, Claudio Baglioni, Marco Masini, Perigeo, Banco del Mutuo Soccorso, Bertas, nonché Maria Carta, con il capolavoro “Dies Irae”.

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