Cucina, prodotti locali e vino tra le mura di una domu antiga: le ‘radici alimentari’ nel cuore di Gergei

di Andrea Tramonte

Un pranzo che è un racconto, un’esperienza. I produttori parlano di vigne, pecore, api, la chef della sua storia e dei piatti che ha creato. E la cornice stessa, il luogo dell’iniziativa parla. Con le sue mura in pietra, il calore rurale, l’accoglienza che non è affettata ma è insita nella vita quotidiana delle persone che la portano avanti. Radici alimentari è una serie di eventi tra cucina, prodotti locali e legame con il territorio nata da poco a Domu Antiga, una casa dell’800 che si trova a Gergei, nel Sarcidano, ristrutturata per diventare luogo di ospitalità e di connessioni. Il titolare, Samuel Lai, la gestisce insieme alla famiglia e contestualmente conduce un caseificio ad appena 300 metri dalla domu, dove produce formaggi a latte crudo con il marchio di Sinnos.

“L’idea dell’evento è quella di valorizzare i prodotti enogastronomici dei piccoli produttori – racconta Lai -, metterli in rapporto con chef e i luoghi che ci circondano. Con una filosofia di cibo sano, etico”. Il primo appuntamento si è svolto di recente con la collaborazione della giovane chef Simona Balia, fino a poco tempo fa ai fornelli di Babeuf a Cagliari e ora in procinto di aprire un tapas restaurant a Sant’Antioco, Raices. Il menù è stato creato con l’idea di valorizzare i prodotti locali ma con un tocco di contemporaneità: insalata di barbabietole, cipolle, pompelmo candito con miele di cardo ed erborino di pecora; porri brasati, ricotta montata al miele di eucalipto, olio verde e nasturzio; gnocchi alla romana, pecorino, carciofi, demiglace di verdure e sala; torta di farro e pere, miele di rosmarino, mousse di robiola di pecora. I formaggi Sinnos, i vini di Agricola Sangiovannese e il miele di Su Meli del vignaiolo e apicoltore Riccardo Locci hanno dialogato con i piatti di Balia per una domenica di convivialità e cultura enogastronomica.

Il prossimo pranzo sarà ad aprile nel piccolo borgo di Locci Santus, a pochi chilometri da San Giovanni Suergiu, nel Sulcis. L’obiettivo è quello di rendere l’evento un appuntamento fisso, itinerante e basato sulla filosofia già resa esplicita dal primo incontro: una rete di piccoli produttori, chef e luoghi capace di stimolare la curiosità di chi partecipa ai pranzi e creare connessioni anche con “il continente”. Del resto è lo stesso spirito che anima Domu Antiga, un luogo di accoglienza in cui la maggior parte dei visitatori arriva dall’estero e dove le cene e i laboratori coinvolgono persone del settore di livello internazionale.

“Nel 2005 ho acquistato la casa – racconta Lai -. Inizialmente sarei dovuto andare a viverci io. Poi nelle fasi di ristrutturazione, con mio padre e mio fratello, mi è venuta idea di creare un luogo per ospitare i viaggiatori, con delle caratteristiche precise: architettura locale, cibo locale, tutto autentico, vero. Mi sono chiesto: perché non potrebbero venire a trovarci? Alcuni mi prendevano per pazzo ma io la vedevo come una cosa possibile. Nel 2013 abbiamo iniziato le camere e le colazioni. Eravamo io e mio padre. Poi negli anni successivi si è aggiunta mia madre per preparare le cene, mia sorella invece per tenere per corsi di cucina. Tutto a conduzione familiare”. Gli eventi hanno aiutato a far conoscere gli spazi a livello internazionale. Uno, dedicato a su filindeu, è stato curato da una chef sarda che vive in Giappone, Claudia Casu di Sardinia cooking studio. Poi un appuntamento dedicato ai coricheddos, dolci sardi che sembrano gioielli, con la collaborazione di Martina Silli e Bruno Savona di Heart Studio che curano anche le grafiche del progetto. Ma non solo: la chef star di Masterchef Poh Ling Yeow è passata a Domu Antiga e da quel momento c’è stata una impennata di richieste dall’Australia. Ancora, Letizia Clark, giornalista, illustratrice e chef americana che si è trasferita a vivere in Sardegna, autrice di un libro internazionale sulla cucina dell’Isola (Bitter honey). La cucina della domu è rigorosamente tradizionale, con la proposta di ricette antiche tipiche del territorio: come caboniscu cun bagna – il galletto al sugo – e ‘su succu’, dei fili di pasta cotti in brodo di pecora e poi piazzati sul casu axiedu prima di essere cotti al forno. (Foto di Gianmarco Garau)

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