Ha preso il via questa mattina dal Nord Sardegna la visita della nuova Commissione di inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito: i 19 deputati e senatori, arrivati a Olbia, hanno raggiunto Palau e da qui, via mare, sono stati trasferiti alla Maddalena. Le visite proseguiranno fino al 6 ottobre e toccheranno basi e scuole militari, depositi di munizioni, spazi di addestramento nell’Isola; l’ultimo incontro è in programma venerdì a Cagliari, in Prefettura.
La Commissione, nata nel dicembre scorso per far luce su tanti aspetti ancora poco chiari legati all’uso dell’uranio impoverito e ad altre sostanze nocive nelle attività militari e presieduta dal senatore Pd Gianpiero Scanu, ha raggiunto la Sardegna tra le polemiche: in primis i pass stampa negati ai giornalisti, che non potranno così documentare audizioni e sopralluoghi dei parlamentari.
Dal Ministero della Difesa, inoltre, è arrivato il divieto per tutti di utilizzare, all’interno dei tunnel della base di Santo Stefano, tablet e telefonini. Dopo la visita alla Scuola Sottufficiali di La Maddalena, le audizioni sono state spostate nell’aula consiliare del Comune per consentire l’ingresso anche ai giornalisti. I parlamentari ascolteranno oggi gli interventi di Roberto Fazio, comandante della Scuola sottufficiali, delle rappresentanze Co.ba.r. e Rsu del personale civile e di Luca Montella, sindaco della Maddalena. In serata il trasferimento a Palau e da qui a Tortolì.
“Sono oltre 3.600 i nostri militari che si sono ammalati dopo aver operato in missioni nei Balcani, in Iraq, e in Afghanistan e, di questi, più di 300 sono morti – scrive in una nota il deputato Luigi Lacquaniti – A questi cittadini italiani, che hanno servito il Paese, dobbiamo verità e vicinanza da parte delle Stato. Investiti di poteri inquirenti siamo alla ricerca di fatti e riscontri in merito alle vittime dell’uranio impoverito, in modo da poter dimostrare in maniera incontrovertibile il nesso di casualità fra l’esposizione dei militari italiani ai proiettili all’uranio impoverito e i casi di tumore”.
L’arrivo della Commissione, che oltre al Presidente comprende 18 parlamentari in rappresentanza di Pd, Movimento 5 Stelle, Sel, Area Popolare, Centro democratico, Lega Nord, Forza Italia e Gruppo Misto, coincide con l’avvio del nuovo calendario di esercitazioni militari nei poligoni sardi: ‘giochi di guerra’ che coinvolgono le potenze militari mondiali e occuperanno Capo Frasca, Capo Teulada e Quirra. Sabato ha preso il via al Poligono Interforze di Salto di Quirra l’attività con sgancio di missili aerei e navali (proseguirà fino a Natale), da oggi e per le prossime due settimane nelle acque di Capo Teulada si terrà l’operazione Emerald Move 2016 con esercitazioni navali, da domani e per tutto novembre sono previsti gli addestramenti terrestri e aerei a Capo Frasca.
Sul pass negato ai giornalisti è intervenuto il deputato M5S Giancarlo Rizzo, in missione con la Commissione d’inchiesta, definendo il divieto “vergognoso”. “I giornalisti sono stati mandati via anche dall’Auditorium della scuola militare della Maddalena – ha sottolineato – di cosa hanno paura al ministero della Difesa? Ecco come si comporta questo Governo: dice di voler tutelare la stampa e la libera informazione e alla prima occasione mette il bavaglio ai cronisti. Andremo fino in fondo per sapere chi ha dato l’ordine e per quale motivo perché così facendo il ministro della Difesa Pinotti nega la trasparenza necessaria e indispensabile per una vicenda come questa che è stata sempre ammantata da ambiguità e poca chiarezza”.
Preoccupati per una eventuale chiusura dei poligoni il delegato Cocer Interforze, Antonsergio Belfiori e il deputato di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli. “Nei poligoni lavorano migliaia di sardi, quindi mi sorprendono le dichiarazioni del presidente della commissione Uranio, Gianpiero Scanu, sul fatto che andrebbero chiusi. Se succedesse, infatti, sarebbe il disastro sociale – ha detto Antonsergio Belfiori – Scopo della commissione che in questi giorni si trova in Sardegna, è quello di fare definitivamente chiarezza sui casi di morte di militari probabilmente relazionate ai vaccini e all’esposizione all’uranio impoverito, in modo tale che i tanti colleghi e le famiglie coinvolte nelle tragiche storie di morte riescano ad ottenere giustizia e verità”. Per questo motivo, ha sottolineato Belfiori, “dire che la commissione d’inchiesta vuole chiudere i poligoni non è corretto: tale affermazione non è suffragata da alcun atto ufficiale della stessa commissione e non rientra nemmeno tra i suoi obiettivi”. Basta, dunque, “con questo mantra monotono e pericoloso”. “Non si può parlare di chiusura di strutture che impiegano migliaia di sardi senza mettere sul tavolo un progetto valido che preveda il reimpiego di queste persone”, ha concluso Belfiori.
“I poligoni che visiteremo questa settimana costituiscono un’importante fonte di ricchezza e di lavoro per la Sardegna, oltre ad essere fondamentali per la sicurezza di tutta la Nazione – ha evidenziato il deputato di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli, oggi a La Maddalena per il primo sopralluogo della commissione d’inchiesta – Per questo, FdI chiede al governo un piano per modernizzare e mettere in piena sicurezza i siti e boccia ogni ipotesi di chiusura”. La dismissione di alcune installazioni militari alla Maddalena, infatti, “ha già provocato un disastro economico – ha spiegato – chiudere le poche installazioni strategiche presenti nell’isola sarebbe una follia. La Difesa e le nostre Forze Armate ne hanno assoluta necessità”. Insomma, “FdI, da sempre attenta al tema dell’uranio impoverito e della tutela dell’ambiente si batterà perché sia garantita la massima salubrità delle aree interessate e sfida la maggioranza e il Pd innanzitutto ad un piano straordinario di finanziamenti per modernizzare le infrastrutture militari. Sarebbe un segnale vero e concreto di attenzione ai temi della sicurezza e della salute”.
Francesca Mulas
(foto Ansa/Giuseppe Ungari)