Natale primaverile, con la paura della siccità

L’immagine simbolo è una palma con le palline rosse e le campanelle dorate. Sullo sfondo il cielo azzurro, neppure una nuvola all’orizzonte. È un Natale decisamente primaverile in tutta l’Isola, a differenza di quello dello scorso anno. Sui social si rincorrono le foto di improvvisati Babbo Natale in spiaggia, qualcuno a mollo: non più gesti temerari con temperature che oscillano tra i 16 e i 19 gradi un po’ ovunque con la sola eccezione del Nuorese, lievemente più basse. Nessuna difficoltà di movimento, dunque, per le ultime compere della Vigilia: niente maestrale e niente pioggia. Gli esperti indicano che in Sardegna non piove in modo significativo ormai da 50-60 giorni, col rischio di intaccare pesantemente le riserve idriche a disposizione nei bacini. Ma a spaventare i sardi non è solo l’assenza di precipitazioni invernali (in autunno ha piovuto pochissimo e dicembre rischia di registrare un record negativo storico), ma anche le temperature molto lontane dalla media stagionale che tengono lontano l’inverno. In tutta l’Isola, comunque, resta incombente il pericolo nebbia. Niente acqua, dunque, e i bacini sono vuoti: e incombe la paura della siccità. La situazione più preoccupante nel Nord Sardegna: già convocato un tavolo di emergenza in Regione con tanto di calendario che prevede restrizioni per i campi della Gallura e del Logudoro e per i paesi del Goceano.

Natale di solidarietà. Quest’anno si è estesa anche al Sulcis, un tempo terra di buste paga industriali, l’iniziativa Miracolo di Natale. Un dono per chi ha bisogno: qualche pacco di pasta, pannolini, giochi per bimbi. Da Cagliari, nella scalinata di Bonaria fino a Porto Torres passando per Iglesias, l’adesione è stata imponente. La raccolta, per la 19 edizione organizzata dalla Caritas, è stata imponente. Ed è giorno di cenoni e pranzi solidali. C’è chi rinuncia a trascorrere una giornata di festa e riposo e va a dare una mano nelle cucine dove si preparano i pranzi collettivi. Menu semplice nella mensa di Cagliari, in viale Fra Ignazio: fregola e calamari e agnello al forno. Quest’anno sono stati serviti già 220mila pasti: con una media di 250 persone al giorno.  In parte italiani, sardi, in parte migranti. Il Natale sarà festeggiato anche al carcere minorile di Quartucciu, con una cena che vede assieme i ragazzi, volontari e personale dell’istituto.

Cenone made in Sardinia. Sarà un Natale di austerity, ma non troppo. Almeno nelle tavole, in pochi rinunciano alla cena casalinga in compagnia. Rigorosamente a tavola e prima sui fornelli. Cosa si mangerà? Secondo Coldiretti Sardegna si mangeranno di più prodotti a chilometro zero, ossia appunto isolani. Agnello, porcetto soprattutto. La stima della spesa totale è di 26milioni di euro, 36,8 a famiglia. In tutto, sempre secondo i dati della categoria, si spenderanno 17milioni di euro per il cibo prodotto in Sardegna. Sul mare sembra vinca la terra, ossia la carne: 150mila gli agnelli acquistati in tutta l’Isola per l’occasione. E poi anche spazio alla rivisitazione del dolce natalizio lombardo per eccellenza: il panettone artigianale, diventato sardo d’adozione.

Il borsino dei mercati. Nelle ultime ore di spesa i cartellini dei prezzi sono fissi: nella convenienza vince ancora il macellaio sul pescivendolo. Al chilo il porchetto viaggia in media sui 15 euro, aragosta sui 90 e i gamberi a 60.

 

 

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