Turismo, la tratta dei rumeni low cost

Lavoratori rumeni al posto degli italiani in hotel e villaggi della Sardegna: ecco l’estate turistica isolana, che dopo i casi di sfruttamento denunciati nei giorni scorsi dai sindacati registra oggi anche il triste fenomeno dei dipendenti low cost in arrivo dall’Europa centro-orientale.

A parlare di un caso-Rumeni è Carlo Sechi, consigliere regionale di Sel: “Abbiamo riscontrato che in diverse strutture ricettive si stanno scegliendo lavoratori dell’Est Europa con l’obiettivo di abbassare i costi della forza lavoro”.

Sechi già un anno fa aveva presentato insieme ai colleghi Luciano Uras, Claudia Zuncheddu, Daniele Cocco e Giorgio Cugusi un’interpellanza indirizzata agli assessori di Lavoro e Turismo con cui invitava a prendere provvedimenti contro la Valtour, società che gestisce diverse strutture nel nord dell’isola: la Valtour aveva manifestato la volontà di licenziare i dipendenti italiani degli hotel ad Alghero, Golfo Aranci e La Maddalena per far posto a trecento rumeni. E non certo per favorire la mobilità professionale dei cittadini all’interno dei paesi europei, ma con l’unico scopo di assumere lavoratori a basso costo.

Grazie all’interpellanza presentata in Consiglio e all’intervento dei sindacati l’operazione-rumeni è stata bloccata, ma solo temporaneamente: “Anche quest’estate abbiamo constatato che è diffusa la tendenza ad assumere stagionali stranieri, e a farne le spese non sono solo tanti giovani sardi per i quali il lavoro estivo era una preziosa fonte di occupazione almeno temporanea, ma anche la qualità dell’offerta turistica”.

L’abbattimento dei costi per cuochi, camerieri, addetti alle camere e custodi è un vantaggio solo per le società che offrono servizi turistici, a discapito della professionalità e della preparazione dei dipendenti; lo confermano anche i feedbeck negativi per gli hotel sardi che si leggono su TripAdvisor: sul portale, che raccoglie recensioni di viaggi e vacanze in tutto il mondo, dai ristoranti alle case vacanze, dai b&b agli alberghi quattro stelle, sono tantissimi i commenti di chi lamenta strutture ricettive di bassa qualità in Sardegna, con personale scortese, poco competente e poco attento alle esigenze dei viaggiatori, spesso anche in difficoltà con le lingue straniere.

“Nel momento di crisi che ha colpito tutta l’economia isolana e in particolare il settore del turismo- -afferma Sechi –  non possiamo permetterci di abbassare i nostri standard qualitativi: scegliere manodopera a basso costo piuttosto che giovani preparati penalizza l’immagine della Sardegna”.

Francesca Mulas

LEGGI ANCHE:

ANDREA, “SCHIAVO” A CARLOFORTE

GLI “SCHIAVI” DEL TURISMO STAGIONALE

UN VILLAGGIO TURISTICO DI TORTOLI’, LA DENUNCIA DEL SINDACATO

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share