Siniscola, minacce contro il sindaco: terza intimidazione a partire dal 2017

Minacce di morte al sindaco di Siniscola, Gianluigi Farris, sono apparse su due muri della cittadina della costa nuorese. Come riportano i quotidiani sardi, il gesto, sul quale stanno indagando i carabinieri della compagnia del paese, potrebbe avere un nesso con le polemiche seguite alle restrizioni sui tradizionali falò per la festa di Sant’Antonio Abate (16 gennaio) per la quale sono state adottate delle limitazioni relative al decreto Gabrielli. Il caso era finito anche al centro di un confronto tra gli organizzatori e l’amministrazione comunale che si è risolto con una mediazione che rispetta le norme nazionali. Già nel 2017 Farris aveva subito ben due intimidazioni con una finta bomba piazzata davanti al bar di sua proprietà e con una busta contenente cartucce e minacce di morte trovata davanti al Municipio.

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“Non mi sono fatto intimidire prima e non lo farò neanche ora. Continuerò il mio mandato, forte dell’appoggio della mia squadra, con onestà e legalità”. Così all’Ansa il primo cittadino dopo le minacce di morte. “Non ho la certezza che dietro a questo gesto ci siano i problemi legati ai fuochi ma può essere uno dei motivi – spiega il primo cittadino -. Le regole non piacciono a nessuno e sui fuochi c’è sempre stata l’anarchia. Ora prima di accendere i falò all’interno del centro abitato bisogna presentare un progettino in Prefettura, in Commissariato e in Comune, con le misure e le distanze dalle case. Norme che devono essere rispettate anche dai 26 carri che procurano le frasche di legno”.

Il malcontento era emerso nelle riunioni preparatorie della festa in cui era presente anche il sindaco. “Premetto che sono state tutte riunioni tranquille – ha chiarito Farris – ma i ragazzi mi hanno chiesto in tutti i modi di soprassedere all’applicazione del decreto, cosa che non può essere fatta: le regole vanno applicate come è giusto che sia”.

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