Sindacopoli, spunta un terzo politico nel banchetto della Sassari-Olbia

Si tratta di un esponente di caratura regionale non ancora indagato. Porterebbero a lui intercettazioni telefoniche e movimenti bancari.

Spunta un terzo politico di caratura regionale nell’inchiesta sugli appalti sospetti di Sindacopoli: non è ancora indagato e per questo il nome resta top secret. Ma il suo coinvolgimento sarebbe dimostrato da diverse intercettazioni telefoniche e perfino dall’analisi di alcuni movimenti bancari minuziosamente ricostruiti a Oristano dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza. E sono tutti atti che a metà dicembre, quando scatterà la chiusura delle indagini, andranno a comporre il definitivo quadro accusatorio.

Il ruolo del terzo politico è legato alla Sassari-Olbia, la strada del Nord Sardegna diventata la torta grande di Sindacopoli con due lotti – sui dieci totali dell’appalto – assegnati a società riconducibili, direttamente o indirettamente, a Salvatore Pinna, l’ingegnere desulese considerato dagli inquirenti la figura centrale dell’inchiesta. Precisamente si tratta del Lotto 3, da Oschiri a Berchidda, e del Lotto  8, in territorio di Olbia, dal secondo svincolo di Enas fino all’incrocio con la 131 dcn.

L’ultimo mister X della politica sarda su cui sono puntati i fari della Procura, va a unirsi agli azzurri Antonello Peru e Angelo Stochino, ufficialmente indagati dallo scorso luglio con l’accusa di associazione per delinquere. Peru, attuale vicepresidente del Consiglio regionale, è sassarese, mentre Stochino, eletto nella legislatura 2009-2014, è ogliastrino. La provenienza dei due non è un dettaglio nell’inchiesta: sempre stando alla ricostruzione di magistrati e polizia giudiziaria, il sistema di Sindacopoli si sarebbe poggiato proprio su una fitta rete di relazioni e alleanze territoriali, ciò che fa supporre l’origine non cagliaritana del terzo uomo.

In altre parole, per entrare nel giro della Sassari-Olbia – sospettano gli inquirenti – la presunta consorteria di Sindacopoli si sarebbe servita di entrature caratterizzate da un lato da un forte radicamento locale, ma anche da un importante peso in ambito regionale. E questo può essere considerato l’identikit del terzo uomo, tanto da convertire la strada del Nord Sardegna non in una grande opera pubblica a vantaggio di tutta l’Isola, piuttosto in una sorta di affaire politico-economico territoriale.

A metà dicembre, con la chiusura delle indagini, si conoscerà anche il numero esatto degli avvisi di garanzia spediti dal pm di Oristano, Armando Mammone, titolare dell’inchiesta. Parallelamente si potranno contare i patteggiamenti chiesti a valanga negli ultimi mesi: una quindicina sui 28 indagati che, tra amministratori locali e professionisti, hanno ricevuto una misura di custodia cautelare ai domiciliari o l’obbligo di dimora.

Il mese prossimo il Tribunale di Oristano dovrà anche pronunciarsi sul sequestro del patrimonio di Salvatore Pinna, a cui lo scorso 5 novembre è stata bloccata la disponibilità di 417mila euro, trovati in cinque diversi conto correnti intestati allo stesso ingegnere desulese o alla sua società, la Essepi Engineering spa. Si stima che Pinna abbia proprietà per un valore di 10 milioni. Non si esclude nemmeno che il sequestro possa scattare anche per gli indagati che nella presunta Cupola hanno avuto ruoli di primo piano, andando a formare una specie di cerchio magico del malaffare.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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