Sono due le persone finite agli arrestati domiciliari per Sindacopoli 2, la nuova inchiesta della Procura di Oristano che vede coinvolti, ancora una volta, amministratori pubblici e liberi professionisti. Ma, rispetto alla prima indagine, stavolta non esiste una presunta cupola: piuttosto c’è, secondo l’accusa, una gestione diretta degli appalti da parte dei politici “per averne un personale ritorno elettorale”, spiega Mariano Lai, il capitano che a Oristano comanda la compagnia dei carabinieri.
Ai domiciliari sono finiti il primo cittadino di Borore, Salvatore Ghisu, 55 anni, e Michele Corda, il geometra ex sindaco di Noragugume. Il primo è accusato intanto di falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale, ma dovrà rispondere anche di concorso in peculato e in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Corda, invece, è accusato di concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e concorso in frode nelle pubbliche forniture.
Gli altri 11 indagati sono: Marco Contini, 47 anni, ingegnere di Macomer; Antonio Contini, 37 anni, ingegnere di Borore ed ex vicesindaco; Giuseppe Mura, 59 anni, di Ghilarza, segretario comunale di Borore e Norbello. Per i tre è scattato il divieto di dimora a Borore.
Avviso di garanzia anche per Maurizio Salvatore Cherchi, 59 anni, agronomo di Cagliari; Renato Deriu, 52 anni, ingegnere di Selargius; Francesco Mura, 32 anni, sindaco-ingegnere di Nughedu Santa Vittoria; Paolo Pirri, 41 anni, geometra di Oristano, responsabile dell’Ufficio tecnico di Nughedu; Stefano Mocci, 37 anni, ingegnere di Gavoi; Luciano Fenudi, 37 anni, geometra di Ottana; Gianni Alberto Nieddu, 55 anni, geometra di Sedilo; Antonino Faedda, 46 anni, responsabile dell’Area tecnica nel Comune di Sedilo.
Alessandra Carta