Sfrattato dai terreni in cui lavora, si incatena in Comune a Villacidro

“Tra una settimana mi sfratteranno, non mi hanno dato nemmeno il tempo per partecipare al bando per l’assegnazione del terreno sul quale lavoro da 35 anni”. Matteo Pinna, 37 anni, allevatore, sposato e padre di quattro bambini oggi si è incatenato in comune a Villacidro per protestare contro lo sfratto esecutivo avviato dal Comune. Matteo fa parte di una cooperativa di allevatori che lavorano su terreni dati in comodato d’uso dal Comune di Villacidro. Da quanto si apprende i canoni di locazione, almeno per il 37enne, non sarebbero stati pagati regolarmente ed è stata quindi avviata una causa, vinta dall’amministrazione comunale. I terreni saranno poi affidati nuovamente in base un bando aperto. È quindi scattato lo sfratto per i vari allevatori e per Matteo Pinna.

A tutti è stato proposto un altro terreno su cui lavorare, ma il 37enne non ha la possibilità di spostarsi. “L’azienda è stata costruita da mio padre – dice mentre è ancora incatenato in Municipio – io poi l’ho ingrandita, ho fatto una serie di investimenti con attrezzature, sistemi di irrigazione, mungitrice, trattore. Ho duecento capi bovini, spostarmi significherebbe ricominciare da zero. Sono già in difficoltà adesso, non ho queste possibilità”. L’allevatore lamenta anche il fatto di non essere stato informato per tempo. “Lo sfratto avverrà l’11 o il 12 giugno – dice – adesso ho una settimana per partecipare al bando, hanno fatto misurazioni in questi mesi, ma nessuno mi ha detto nulla”. È amareggiato, tanto che questa mattina pur di incontrare qualcuno si è incatenato in Municipio ed è deciso a rifarlo nuovamente fino a quando avrà delle risposte. “Non è venuto a parlare nessuno con me – racconta – mi hanno solo fatto sapere che la procedura è avviata e non c’è più nulla da fare. A me interessa dare da mangiare alla mia famiglia, sono disposto a lasciare tutto in cambio di un lavoro, non posso permettermi di trasferire tutta l’azienda in un altro posto”.

 

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