Sequestro Pinna, pm chiede due condanne a 30 e 24 anni

“La matrice del sequestro di Giovanni Battista Pinna è bonorvese: è nel paese dell’allevatore che l’idea si è sviluppata e ha preso corpo e il rapimento ha una figura centrale in Giovanni Maria Manca, che ha pensato, deciso e messo in atto questo sequestro, perciò va condannato a 30 anni di reclusione”. Così l’accusa, rappresentata da Gilberto Ganassi, al termine di una lunga requisitoria cominciata questa mattina in Corte d’assise a Sassari nel processo-bis per il sequestro nel 2006 dell’allevatore di Bonorva (Sassari), Titti Pinna.

Secondo il pubblico ministero della Dda di Cagliari, “tra i tanti elementi indiziari di colpevolezza, che presi nel loro insieme non lasciano alcun dubbio, ci sono anche quelli che portano dritti a Antonio Faedda e al ruolo svolto da quest’ultimo il giorno del sequestro di Pinna, per cui merita una condanna a 24 anni di reclusione”. Di fonte alla Corte d’assise di Sassari (presieduta da Pietro Fanile, a latere Teresa Castagna) il rappresentante dell’accusa ha ripercorso l’intera vicenda, partendo dal giorno della liberazione di Pinna per passare poi al setaccio tutti i momenti salienti di una partita che per la Dda non è ancora chiusa (le indagini sono ancora in corso per individuare tutti i sequestratori, ha detto il pm stamattina).

Secondo il quadro indiziario delineato in oltre sei ore, Giovanni Maria “Mimmiu” Manca, 53 anni, e Antonio Faedda, 44 anni, non hanno avuto un ruolo marginale ma restano da individuare gli altri che parteciparono al rapimento. “Mancano altre persone, ma è certo che quel giorno alla guida della macchina che trasportava Pinna c’era Manca, e Faedda gli faceva da apripista”, è la certezza su cui Ganassi fonda la sua pesantissima richiesta.

Titti Pinna era stato prelevato dall’azienda familiare di “Monti Frusciu” il 19 settembre 2006 ed era scappato otto mesi dopo dalla prigione di “Su Pardu”, a Sedilo. Manca e Faedda erano stati arrestati con un blitz dei carabinieri il 19 dicembre del 2013.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share