Il caso dei docenti sardi trasferiti fuori dall’Isola e destinati a rimanere fuori sede finisce in Parlamento. Il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato un’interpellanza alla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli. L’ex governatore si riferisce a “un gruppo di professori della scuola secondaria di primo grado della classe di concorso A060, cioè tecnologia”. Ma stando a quando sostiene Pili ci sono anche altre situazioni difficili: “Gli esiti della procedura di mobilità in molti casi non hanno soddisfatto le richieste di diversi docenti trasferiti lo scorso anno nella Penisola. E quest’anno – almeno al momento – non ci saranno possibilità di ritorno con le assegnazioni provvisorie legate al sostegno per il no della ministra all’utilizzo di insegnanti non specializzati” (nella foto la protesta del 2015).
Ha scritto il deputato nell’interpellanza: “Attualmente fuori Regione sono rimasti circa una trentina di insegnanti, sparsi per il nord Italia, con l’unica possibilità di avvicinarsi alle famiglie data dalle assegnazioni provvisorie interprovinciali”. La richiesta del deputato è quella di ripetere la procedura dello scorso anno che aveva consentito ai docenti di rimanere vicino alle loro famiglie.
Per il 2017-2018, i sindacati hanno già incontrato il direttore scolastico regionale Francesco Feliziani. Fuori dal palazzo di piazza Galilei a Cagliari, sede degli uffici, c’era anche una delegazione di insegnanti trasferiti. La contrarietà della ministra per ora ha impedito la firma di qualsiasi accordo bis sulle assegnazioni provvisorie sul modello di quello siglato l’anno scorso. Ora Pili porta il caso in Parlamento. Chiedendo alla Fedeli di “assumere iniziative per favorire il rientro dei docenti nelle regioni di appartenenza per evitare il perenne distacco dai propri nuclei familiari”.