Scarichi non autorizzati. Abbanoa: “Nei depuratori scarti di macellazione”

Nel corso del 2015 e nei primi sei mesi dell’anno, Abbanoa ha dovuto far fronte ad una vera e propria emergenza: nei depuratori sono finiti addirittura scarti di macellazione. L’ha reso noto oggi, a margine della presentazione del monitoraggio di Goletta Verde, il responsabile depurazione del Gestore unico del servizio idrico, Antonio Deidda. Danni sono stati causati anche dalle rimanenze liquide oleose del processo di trasformazione del latte, dalla lavorazione delle olive e delle uve, dagli scarichi di oli minerali (oli di macchina) o dagli idrocarburi liberamente rilasciati nelle fognature (relativi per esempio ai lavaggi delle cisterne dei condomini) oppure, ancora, dai residui di vernici (carrozzerie).

Tra i depuratori per i quali sono stati segnalati alle autorità competenti scarichi non autorizzati tra il 2015 e il 2016 figurano Usini (vinificazione); Oliena (caseificazione e vinificazione); Settimo San Pietro (macellazione carni); Lanusei (molitura); Mamoiada (caseificazione e vinificazione); Thiesi (caseificazione e vinificazione); San Gavino Monreale (macellazione carni); Villanovaforru (caseificazione); Marrubiu (caseificazione); Buddusò (caseificazione); Dorgali (caseificazione e vinificazione); Nulvi (caseificazione e vinificazione); Oschiri (caseificazione); Guspini (vinificazione); Dolianova (Caseificazione, molitura); Muravera – Costa Rey (scarichi di pulizia fosse settiche); Serdiana (vinificazione). Abbanoa ha fatto sapere che “per tutto il 2015 e nel corso del primo semestre 2016, la lotta agli scarichi abusivi, anche in riferimento alle attività produttive, è stata inarrestabile”. E che “dal 2010 Abbanoa ha censito 6.089 attività produttive; eseguito 2.698 ispezioni; effettuato 443 controlli sulla qualità dei reflui e presentato 745 denunce, 32 delle quali hanno riguardato il semestre appena trascorso”.

Goletta Verde: mare in ottima salute

Ancora qualche criticità, in particolare vicino alle foci dei fiumi, ma in generale il mare della Sardegna gode di ottima salute. Parola di Goletta Verde, che oggi ha presentato il risultato del monitoraggio attuato venti giorni fa dal laboratorio mobile. Su un totale di 29 punti campionati, 21 hanno riguardato le spiagge e sono risultati nella norma. Gli altri otto hanno interessato le foci dei corsi d’acqua, proprio in prossimità degli scarichi. In questo caso ben sei punti hanno presentato livelli di contaminazione molto elevati. Si tratta – secondo le analisi degli ambientalisti – della foce del rio Mannu a Porto Torres, della foce del fiume Sillis a Marina di Sorso/Platamona, della foce del canale in corrispondenza di via Garibaldi a San Giovanni di Alghero, della foce del rio Jana a Porto Alabe nel comune di Tresnuraghes, del campionamento effettuato in prossimità dello scarico su via Tramontana a Pittolongu, Olbia, oggetto negli ultimi mesi di numerose segnalazioni da parte dei cittadini per episodi di sversamenti di reflui fognari. Giudicato “inquinato”, invece, il prelievo effettuato alla foce del fiume Fluminimanno in località Portixeddu a Fluminimaggiore. “Quello di Goletta Verde – ha spiegato il portavoce Giorgio Zampetti – è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni”. Secondo Antonio Deidda, responsabile depurazioni di Abbanoa, “i dati sono soddisfacenti e siamo già impegnati nella risoluzione delle criticità riscontrate”. Goletta Verde ha anche consegnato le 5 Vele, il prestigioso riconoscimento della Guida Blu-Il mare più bello di Legambiente e Touring Club, al sindaco di Domus De Maria, Maria Concetta Spada, che quest’anno svetta in cima alla classifica delle località marine italiane segnalate nella guida, grazie soprattutto all’impegno per la tutela e la valorizzazione del paesaggio naturale e alla cura dedicata all’educazione ambientale e ai beni archeologici

“I risultati di Goletta Verde sulla qualità delle acque certificano l’impegno di Abbanoa nel preservare l’ambiente dei litorali sardi – ha aggiunto il responsabile depuratori del gestore, Antonio Deidda – dei sei punti risultati critici secondo Legambiente, nessuno fa riferimento all’attività di Abbanoa”. Ogni giorno sono 344 gli impianti di depurazione del gestore del servizio idrico che, grazie al lavoro di quattrocento operatori, garantiscono la qualità delle acque scaricate in mare. Per quanto riguarda l’unica spiaggia risultata inquinata, Olbia-Pittulongu, “il problema – fa sapere l’ente in una nota – è relativo agli scarichi abusivi, come più volte denunciato dal Comune stesso: la rete fognaria di Abbanoa scarica infatti direttamente nel depuratore del Cines e non a mare. Emblematico il caso di una nota struttura ricettiva non in regola: scaricava infatti nella fogna senza avere le autorizzazioni. In questo come in altri casi si è ancora in attesa dell’intervento delle Autorità competenti”.

Quanto agli altri cinque punti critici, riguardano foci di fiumi o canali interessati da immissioni di acque nere (reflui) nelle acque bianche (Alghero- San Giovanni) e zone prive di reti fognarie (Tresnuraghes e Sorso) o Comuni non gestiti (Fluminimaggiore). Sorso e Tresnuraghes “sono già interessate da appalti per realizzare le reti fognarie”. Per quanto riguarda il Rio Mannu, a Porto Torres, “come noto le criticità sono dettate soprattutto dalla presenza di attività agricole di allevamento che contribuiscono al peggioramento qualitativo del corpo idrico”. Infine “nel 2016 sono programmati una serie di interventi proprio sul sistema degli impianti di Abbanoa, finalizzati soprattutto all’ottimizzazione di quelle strutture che, a causa delle variazioni della popolazione servita (si pensi alle località turistiche), mostrano particolari necessità manutentive”.

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