La decisione della Conferenza dei Servizi sull’ampliamento della Rwm Italia è vincolata al parere della Regione sul progetto. È quanto emerso nella riunione tenutasi nella mattinata di oggi a Iglesias: prima di concedere o negare il permesso, Comune e Provincia, infatti, vogliono sapere se l’opera può essere inquadrata nell’ambito del DUAAP, e considerato quindi come un semplice intervento relativo ad attività produttive, oppure se le opere proposte della Rwm comportino una modifica sostanziale rispetto alle autorizzazioni concesse nel 2010 alla società. La domanda verrà presentata per le vie brevi all’assessorato all’Ambiente, ente deputato a valutare l’impatto ambientale dei nuovi progetti.
Del nuovo intevento della Rwm si sa ancora poco, se non che si tratta di un Campo prove, come riportato nei documenti di indizione della Conferenza dei Servizi (leggi qui). E questo autorizza a ritenere che la società voglia allestire nell’isola amministrativa di Iglesias in territorio di Domusnovas (località San Marco) un’area per il test dell’esplosivo o delle bombe, entrambi prodotti nell’adiacente stabilimento.
Senz’ombra di dubbio la richiesta del nuovo campo prove va ricollegata al vertiginoso aumento degli ordini ricevuti dalla Rwm negli ultimi anni (leggi qui). E alla strategia commerciale della controllante, la tedesca Rheinmetall Waffe Munition, che punta ad accreditarsi come principale fornitore di bombe della serie Mk80 ai paesi del Medioriente, tra i maggiori acquirenti del mercato mondiale degli armamenti. E, con ogni probabilità, di molti paesi che fanno capo alla Nato, visti lo stretto rapporto commerciale tra la società e l’Ighilterra e l’ingente commessa del ministero della Difesa Francese ricevuta a inizio 2016 (225 milioni di euro, principalmente per bombe Mk82).
Intanto, le associazioni pacifiste fanno sapere che martedì mattina – il 23 maggio – terranno un sit-in e una conferenza stampa sotto l’assessorato all’Ambiente.
P. L.
