Accusato di aver rubato una moto di grossa cilindrata, viene rapito per costringerlo a restituire il mezzo o a consegnare la sua moto. Ma con uno stratagemma, la vittima avverte i carabinieri che dopo una notte di indagini e un inseguimento arrestano uno dei due responsabili, il secondo si consegnerà spontaneamente all’alba. La vicenda è accaduta a Olbia e promette sviluppi, probabilmente nuovi arresti, nelle prossime ore. Una vicenda dai contorni ancora oscuri che ha coinvolto un ventenne olbiese, di cui non sono state rese note le generalità per motivi di sicurezza.
I fatti
Secondo la ricostruzione dei militari, la notte tra sabato e domenica, dopo una festa di compleanno nelle campagne di Santa Mariedda, estrema periferia della città, il giovane sarebbe stato bloccato e caricato con la forza su un’auto mentre rientrava a casa. Al volante un 22enne di Olbia, Giuseppe Tuccone, con lui a bordo l’amico e coetaneo Giuseppe Saba. I due avrebbero accusato la vittima di aver fatto sparire una grossa moto: “O restituisci quella o ci dai la tua”, avrebbero intimato minacciando il giovane con una pistola. A questo punto la vittima finge di cedere e chiede di essere accompagnato a casa per prendere le chiavi della sua moto. Qui, però, riesce a dare l’allarme ai carabinieri e i due si danno alla fuga. La segnalazione è arrivata alla prima pattuglia disponibile, quella dei militari di Loiri Porto San Paolo: nasce un inseguimento durato fino all’alba. Alla fine Tuccone viene arrestato e trasferito nel carcere di Bancali, il complice si costituisce subito dopo, è ora ai domiciliari. Entrambi sono accusati di rapina a mano armata, detenzione illegale di pistola e sequestro di persona: domani compariranno davanti al magistrato di Tempio per la convalida. Nel frattempo, il nucleo operativo del reparto territoriale dei carabinieri di Olbia, guidato dal comandante Alberto Cicognani, ha acquisito in queste ore nuove informazioni che potrebbero portare ad altri arresti.
