Quartu, bambini vessati e maltrattati: tre insegnanti sospese dal servizio

Bambini dai 3 ai 5 anni, alunni di una scuola per l’infanzia di Quartu, maltrattati, vessati, costretti a rimanere seduti, spesso senza poter parlare, senza poter giocare e rimproverati per ogni minima ‘mancanza’ o addirittura rinchiusi in bagno in punizione, da quelle che dovevano essere le loro educatrici e che invece li tormentavano. Tre maestre della scuola per l’infanzia di via Sant’Antonio, dipendenti dall’Istituto Comprensivo Statale n° 3, sono state sospese dal servizio per sei mesi.

La misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della professione di insegnante e maestra richiesta dal pm Liliana Ledda ed emessa dal gip Lucia Perra, è stata notificata oggi dai carabinieri del Nucleo operativo del Comando Compagnia di Quartu a Elvira Maiorano, 56 anni, Ignazia Campus, 62 e Patrizia Demontis, 49 anni. Le tre sono accusate di maltrattamenti e abbandono di minori. Sono state le denunce dei genitori dei bambini che frequentavano o erano stati iscritti alla scuola per l’infanzia di Quartu Sant’Elena di via Sant’Antonio a fare scattare le indagini dei carabinieri della Compagnia di Quartu, coordinati dal capitano Raffaele Cossu.

Gli accertamenti sono partiti a febbraio dello scorso anno. I militari hanno prima raccolto le varie testimonianze, poi sono scatatte le intercettazioni ambientali con l’ausilio di riprese audio e video. Occhi elettronici piazzati all’interno delle classi e nei corridoi che hanno consentito ai carabinieri di accertare come i bambini venissero maltrattati soprattutto sul piano psicologico e a volte anche su quello fisico con spintoni e strattonamenti.

I bambini subivano continue vessazioni e rimproveri. Tornati a casa sembravano sconvolti, tanto da insospettire i genitori che hanno poi presentato le denunce. Secondo quanto accertato dai militari, le maestre non avrebbero seguito la didattica, ma avrebbero trascorso le ore confezionando i cosiddetti lavoretti dei bambini, ma senza coinvolgerli, e senza dedicarsi all’insegnamento. Dalle intercettazioni ambientali sono saltate fuori le frasi che terrorizzavano i piccoli alunni. “Allora adesso cominciamo con la tecnica a urla. Ti prendo tutti i giorni a urla!! As’a biri (vedrai). Porca miseria. Adesso la metto nell’armadio, vero?!”. Oppure continuavano a urlare loro “testardi” o “testardi come muli”. Da domani le maestre non potranno andare più a scuola per sei mesi. (Ansa)

 

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