Qatar al San Raffaele: “Silicon Valley della sanità del Mediterraneo”

Il Qatar si muove con auto blu, interpreti, intermediari e miliardi di euro nel motore. Olbia, Gallura, Sardegna, tutti a incontrare chi promette un futuro radioso per la sanità dell’Isola, prendendo in mano l’ex ospedale San Raffaele, simbolo di una sanità privata naufragata nel malaffare della Fondazione Monte Tabor di Don Verzè che rinasce con i gasdollari del Qatar pronti a inaugurare con il Bambin Gesù un polo sanitario d’eccellenza e un centro di ricerca all’avanguardia. Questa mattina la delegazione della Qatar Foundation Endowment, con in testa Sheik Faisal Bin Thani Al Thani affiancato dal manager e intermediario Lucio Rispo, ha incontrato la politica olbiese. “Si punta a fare di Olbia, intorno al San Raffaele, una Silicon Valley sanitaria e della tecnologia applicata alla medicina – spiega il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, all’uscita dal mini tour dell’ospedale con la delegazione qatarina – con un polo per la ricerca, sfruttando le nostre infrastrutture con il porto e l’aeroporto, la compagnia aerea Meridiana, senza dimenticare il turismo congressuale che porta fino a 500 congressi l’anno”.

Sanità e business per la Gallura: la politica che conta intorno al Qatar

Tenendo per il momento fuori dal discorso Meridiana (che ha un ruolo industriale a sé stante), il business sanitario e il futuro di eccellenza del San Raffaele ha attirato davanti al rappresentante della famiglia Al Thani una folta e composita delegazione politica. Insieme a Giovannelli c’era Giampiero Scanu, grand commis dell’affare San Raffaele, fin dai tempi di Don Verzè. Poi il presidente del Consiglio comunale, Vanni Sanna; l’assessore del Pd all’Urbanistica, Carlo Careddu; i due consiglieri regionali galluresi, Giuseppe Meloni (Pd) e Giuseppe Fasolino (Forza Italia). Insieme a loro anche il deputato maddalenino Marco Melon e il sottosegretario alla Cultura, con delega al Turismo, Francesca Barracciu che ha dichiarato: “E’ stata l’occasione per ribadire con convinzione, quanto già ufficialmente dichiarato dal Presidente Renzi: il massimo impegno del governo per far si che il progetto veda la luce in tempi brevissimi. Si tratta infatti di una grande occasione non solo per la Sardegna ma per l’intero Paese che ha urgente necessità di: attrarre investimenti esteri come bene hanno saputo fare altri Paesi; colmare troppe disomogeneità nella dislocazione territoriale delle eccellenze sanitarie; incrementare quantità e qualità della ricerca, condizione indispensabile per la competitività e la crescita del Paese; creare occasioni di buona e duratura occupazione”.

“Qui non parliamo di cubature e fondi speculativi – ha spiegato il sindaco Giovannelli – qui parliamo di eccellenze nella sanità e nella ricerca e occupazione: effetti positivi per tutta la Sardegna. Poi non dimentichiamo i numeri: la Asl di Olbia oltre ad avere un deficit di posti letto rispetto ad altre parti della Sardegna, spende 32 milioni all’anno in mobilità passiva, con il 54% della spesa sanitaria che è esterna. Il 40% dei galluresi vanno a farsi curare fuori, noi abbiamo il diritto di avere questa opportunità”.

Parco sportivo e medicina riabilitativa: i mille aspetti del business sanitario

Poi è spuntato il progetto di un grande Parco gratuito, che sorgerebbe funzionalmente alla disciplina della medicina sportiva e rieducativa nell’area dell’ex San Raffaele, dove potrebbero essere ospitate squadre di primissimo livello mondiale in varie discipline sportive. Ma è sui numeri che si giocherà la partita politica in Consiglio regionale sul futuro del prossimo ospedale del Qatar-Bambin Gesù. Ci sono quelli richiesti per il via libera al progetto nell’aula di via Roma a Cagliari e quelli sui posti letto. Ufficialmente sono 260. Poi si dovrà stabilire quanti saranno accreditati, cioè pagati dalla Regione. Insieme alla scelta delle specializzazioni, a far gola è il settore della ricerca medica. In primo luogo si parla del diabete, una malattia che vede la Sardegna seconda regione in Europa, solo dopo la Finlandia, come incidenza della malattia sulla popolazione. In Qatar la malattia colpisce il 17% della popolazione. Ma la differenza sta negli investimenti. La ricerca in Qatar viene finanziata ogni anno con 6 miliardi di dollari, in Sardegna si spendono 32 milioni di euro. Un oceano di denaro che potrebbe in parte confluire sull’Isola. “Senza dimenticare le partnership commerciali con grandi aziende che si occupano di tecnologie mediche – spiega Giovannelli – che garantiscono un livello di ricerca e la presenza di macchinari all’avanguardia per l’offerta sanitaria che può fare della Sardegna un riferimento di eccellenza sanitaria nell’Europa e nel Mediterraneo”.

Giandomenico Mele

 

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