Punta Giglio, botta e risposta tra il Parco e Sardinia Post

Riceviamo e pubblichiamo la replica scritta dal presidente dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte all’articolo pubblicato in data 27.10.2021 dal titolo “Punta Giglio, ai milanesi l’oasi di Alghero: è scontro”.

Gentilissimo Direttore,
faccio seguito all’articolo di cui all’oggetto apparso sulla vostra testa on line fine al di significare quanto segue. È doveroso precisare che quanto rappresentato nel citato articolo a firma di Laura Fois non corrisponde a verità. Il Parco di Porto Conte, che ho l’onore di rappresentare, non ha di certo tradito nessuno tanto meno “gli interessi della città”. La vicenda in questione vede coinvolto il Parco non certo direttamente, ma solo incidentalmente in quanto la procedura di appalto per l’affidamento dei lavori di restauro e riqualificazione dell’ex batteria navale della Regia Marina Sr413 è stata bandita ed interamente gestita dall’Agenzia del Demanio. Tale procedura vide vincitrice del bando e aggiudicataria di una concessione in uso a titolo gratuito del complesso immobiliare militare in questione, la Società cooperativa Il Quinto Elemento. Solo a seguito di ciò l’Ente Parco interloquì con la summenzionata Cooperativa per addivenire ad una collaborazione finalizzata all’allestimento ed alla gestione di un museo a cielo aperto nel compendio di Punta Giglio che valorizzasse la storia e le valenze culturali e ambientali del sito demaniale–militare. Il recente protocollo sottoscritto con l’aggiudicatario ha sancito le citate finalità culturali e le modalità di fruizione e gestione del bene in parola. Infine, è doveroso, altresì, precisare che il Parco già dal lontano 2017, anno in cui venne pubblicato il bando “Cammini e percorsi” da parte dell’Agenzia del Demanio cercò di interagire con la stessa al fine di poter ottenere l’assegnazione dell’immobile in questione per proseguire nella politica di riqualificazione dei beni di pregio storico del proprio territorio per destinarli ad esclusivo beneficio della collettività. Tale richiesta rimase vana.
Ciò detto si chiede, cortesemente, di provvedere a pubblicare la presente replica sul vs quotidiano on line.
Cordiali saluti
Raimondo Tilloca

Ecco la risposta del direttore di Sardinia Post:
Caro presidente,
da quando in qua c’è qualcosa di sbagliato nel riportare la dichiarazione di una cittadina, in questo caso consigliera comunale ed espressione di un Comitato spontaneo? Come saprà, abbiamo chiamato i vostri uffici e scritto via mail una richiesta di intervista al direttore del Parco, Mariano Mariani, senza ricevere risposta. Ma lasciamo perdere la buona educazione.
Come si evince dall’articolo scritto da Laura Fois, si tratta del primo di un’inchiesta, dove intenzione di Sardinia Post è dare voce a tutte le persone, enti ed autorità interessate alla vicenda di Punta Giglio. Lei scrive che “La vicenda in questione vede coinvolto il Parco non certo direttamente, ma solo incidentalmente”. Interessante. Vediamo cosa ne pensa al riguardo il dizionario della Treccani:
incidentalmente /intʃidental’mente/ avv. [der. di incidentale, col suff. -mente]. – 1. [per un concorso di avvenimenti dovuto al caso: è successo i.] ≈ accidentalmente, casualmente, fortuitamente, (lett.) per avventura, per caso. ↔ appositamente, calcolatamente, deliberatamente, intenzionalmente, volutamente. 2. [sospendendo momentaneamente il filo del discorso: sia detto i.] ≈ (lett.) di passata, en passant, (ant.) incidentemente, per inciso, tra parentesi.
E ancora, lei aggiunge che “solo a seguito di ciò l’Ente Parco interloquì con la summenzionata Cooperativa per addivenire ad una collaborazione finalizzata all’allestimento ed alla gestione di un museo a cielo aperto nel compendio di Punta Giglio che valorizzasse la storia e le valenze culturali e ambientali del sito demaniale–militare. Il recente protocollo sottoscritto con l’aggiudicatario ha sancito le citate finalità culturali e le modalità di fruizione e gestione del bene in parola”. Peccato che risulti evidente come ci sia stato (e tuttora sia in corso) anche un recupero a fini turistici, con tanto di punto ristoro aperto dal 16 ottobre, capace di 80 coperti e dotato di un rifugio con 20 posti letto. Scusi, presidente, che valenza culturale e ambientale può avere il progetto de “Il Rifugio di Mare” quando propone ristorazione, posti letto e vasca ludica?
Veniamo alla conclusione: “infine, è doveroso, altresì, precisare – lei scrive – che il Parco già dal lontano 2017, anno in cui venne pubblicato il bando “Cammini e percorsi” da parte dell’Agenzia del Demanio cercò di interagire con la stessa al fine di poter ottenere l’assegnazione dell’immobile in questione per proseguire nella politica di riqualificazione dei beni di pregio storico del proprio territorio per destinarli ad esclusivo beneficio della collettività”. E allora, di grazie, come mai l’immobile è stato invece destinato a un privato che ne ha concessione gratuita per nove anni più altri nove rinnovabili? Pensa dunque che un privato possa invece fare l’esclusivo beneficio della collettività? Per esempio in quale forma si fa l’interesse della collettività se l’80% del valore del biglietto emesso per le attività gestionali dirette del museo M.A.P.S. va alla Cooperativa? E che tipo di controlli ha svolto il vostro Ente durante gli oltre sette mesi di lavori in cui tre mezzi pesanti hanno svolto invasivi lavori per l’intero habitat, quando, come si legge anche dai cartelli del Parco, è vietata, tra le altre cose, l’asportazione di sabbia e rocce?
Questo è tutto, almeno per il momento. Se poi il direttore Mariani uscirà dal suo letargo e sarà così cortese di rispondere alle nostre domande, ne prenderemo buona nota e le pubblicheremo online esattamente come stiamo facendo con la sua lettera.
Cordiali saluti,
Guido Paglia

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