Alla Caritas di Cagliari nel 2023 ci sono state oltre 160 mila richieste d’aiuto. Lo dice il nuovo dossier sulla povertà presentato oggi in cui emerge che a rivolgersi all’organismo pastorale sono sempre di più le donne. Sale anche il numero degli uomini con problemi legati ai rapporti familiari e che sono spesso soli e disoccupati. Anche i dati che riguardano il servizio mensa fotografano una realtà allarmante. Nell’arco di dodici mesi sono stati erogati 98.151 mila pasti (da ottobre 2022 a settembre 2023) con una media giornaliera di 272 pasti al giorno. Le mense di Settimo San Pietro, Sinnai e Maracalagonis hanno erogato complessivamente 34.740 pasti. Ma ci sono anche altre mense per i poveri: quella delle suore di Madre Teresa di Calcutta, quelle delle suore del Buon Pastore, quelle localizzate a Quartu Sant’Elena, a Elmas e non solo.
Il Centro diocesano di assistenza ha distribuito più di 12mila pacchi (+ 29,5 %), il Centro “Kepos” che si occupa di migranti ha avuto 1.289 contatti (+ 3%) mentre 1.319 sono le visite mediche del poliambulatorio, con oltre 100 bambini visitati. A questi vanno aggiunti tutti i contatti degli altri servizi, che sono più di 50. Naturalmente vi sono anche le organizzazioni di volontariato che offrono i loro servizi ai poveri. Tutto ciò dà l’idea di quanta povertà vi sia nella nostra diocesi. Osservando i meccanismi di trasmissione intergenerazionale della povertà, si scopre che in Italia questo meccanismo è più intenso che nella maggior parte dei Paesi dell’Unione europea: quasi un terzo degli adulti (25-49 anni) a rischio di povertà quando aveva 14 anni viveva infatti in famiglie che versavano in condizione finanziaria critica.
Un altro aspetto che ha assunto importanza negli ultimi anni è quello della povertà energetica. In Italia, nel 2022, il 17,6% delle famiglie a rischio di povertà ammette di non essere in grado di
riscaldare adeguatamente l’abitazione, e il 10,1% dichiara arretrati nel pagamento delle bollette. Un dato incontrovertibile è che la povertà cresce. Le cause vanno individuate negli effetti provocati dalla guerra in Ucraina, nei problemi legati all’energia e alla crescita dell’inflazione, sperando che la pandemia non ci si metta di mezzo.
Relativamente ai dati della Caritas diocesana, sono cresciuti i poveri che hanno fatto ricorso ai servizi della Caritas diocesana. Sono aumentate le donne ma anche gli uomini. Preoccupante è la situazione dei maschi che evidenziano problemi legati ai rapporti di tipo familiare. La gran parte dei richiedenti è italiana o, meglio, sarda. Tra le nazionalità si registra un forte aumento degli ucraini ma anche degli africani. Cresce il numero degli anziani, attualmente attestato al 13,3% (era appena il 7,6 % nel 2018, dunque è quasi raddoppiato). Crescono, seppure leggermente, i divorziati soprattutto dalla parte delle donne. Tra gli stranieri è in forte aumento il numero dei senza dimora. Coloro che dispongono di un titolo di studio superiore rappresentano quasi un quarto del totale. In aumento soprattutto le donne istruite. Il 25% dei richiedenti dispone di un reddito evidentemente insufficiente per sostenere la famiglia. L’ascolto continua ad essere la richiesta maggiore, mentre gli interventi si concentrano sia nell’erogazione di beni e servizi che nell’ascolto. (im)