Arriverà probabilmente oggi la soluzione al mistero dei due cadaveri scoperti sabato nella spiaggia di Cagliari e nelle acque di Cala Gonone: i due corpi, in stato di decomposizione e irriconoscibili per la lunga permanenza in mare, saranno esaminati con due autopsie dai medici legali negli ospedali di Cagliari e Nuoro. Si cercherà di avere informazioni su età, etnia e cause della morte. Prevista una radiografia completa che accerterà la presenza di corpi estranei come un proiettile o la presenza di ferite da arma contundente, e l’analisi del dna che potrà fornire indizi sulla provenienza del corpo.
A Monserrato, nella struttura del Policlinico, l’esame sarà condotto da Roberto Montis: a lui il compito di indagare sull’origine del cadavere ritrovato sabato mattina da un passante nella spiaggia del Poetto, nel tratto vicino all’ospedale marino, a pochi metri dallo stabilimento Ottagono. Il corpo era nascosto in una busta di plastica nera e privo di testa, braccia e gambe: a una prima analisi pare che la testa si sia staccata dal collo per la lunga permanenza in acqua, almeno due mesi, prima che il corpo fosse trasportato a riva dalle onde. Non è chiaro se la morte sia avvenuta per cause naturali, per annegamento o se si tratti di una persona uccisa e poi gettata in mare, nascosta dall’omicida dentro un sacco di plastica.
All’ospedale San Francesco di Nuoro sarà invece esaminato il cadavere avvistato da alcuni diportisti sabato pomeriggio nelle acque antistanti a Cala Sisine, in territorio di Dorgali, anche questo in stato avanzato di decomposizione.
Non si esclude che i due cadavere siano di migranti, morti durante il viaggio della speranza dalle coste africane verso l’Italia e poi finiti in mare.