Migranti, quarantadue ragazzi senza famiglia tra gli stranieri sbarcati a Cagliari

Ci sono anche 85 minori tra i 387 migranti sbarcati questa mattina al porto canale di Cagliari, soccorsi ieri a largo delle coste libiche. Vengono in gran parte dall’Africa centrale, soprattutto Camerun: un paese che non si trova in stato di guerra come molti paesi da cui fuggono i migranti, ma dove la crescita è frenata da una  corruzione dilagante e la metà della popolazione vive sotto la soglia della povertà.
I minori arrivati nell’Isola oggi sono stati identificati e visitati dal personale della Asl che ha allestito un punto di primo soccorso subito dopo lo sbarco: tra di loro ci sono 25 bambini con i genitori, altri 42 sono ragazzi tra i 15 e i 18 anni non accompagnati.

Una differenza sostanziale, almeno sulla carta: i minori stranieri non accompagnati vanno incontro a una procedura  diversa da quella che riguarda gli adulti e i piccoli con famiglie. Almeno in teoria: un documento approvato dalla Regione Sardegna, che recepisce norme nazionali ed europee, stabilisce che che i MSNA (minori stranieri non accompagnati) devono essere “accolti per un periodo di tempo non superiore ai sessanta giorni in strutture governative di prima accoglienza” appositamente dedicate: non i centri straordinari per i migranti, e neppure quelle comunali per i minori ma spazi studiati ad hoc.

La delibera della Giunta regionale 5/27 del 28 gennaio 2016 su “Misure urgenti e indifferibili per fronteggiare l’emergenza connessa ai flussi migratori. Individuazione dei requisiti organizzativi, strutturali e di personale delle strutture per la prima accoglienza dei Minori stranieri non accompagnati” però è stata attuata solo in parte, e così tanti minorenni che sbarcano nell’Isola vengono affidati ai centri di accoglienza insieme a tutti gli altri: una situazione che, come ricorda l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru nella stessa delibera, è connessa a “gravi rischi per la loro integrità fisica e psichica”.
Per il momento sono stati allestiti nell’Isola solo due centri dedicati ai MSNA: una si trova a Villanovaforru, l’altra a Quartu Sant’Elena; sono gestiti dalla Presidenza della Regione Sardegna. I posti a disposizione sono però tutti occupati e così, in attesa di mettere a punto definitivamente il piano regionale per l’accoglienza dei minori, i ragazzi arrivati oggi a bordo dell’Aquarius saranno alloggiati in altre strutture individuate dal Tribunale dei Minori e dalla Questura di Cagliari. Gli altri stranieri, invece, andranno nei centri di accoglienza straordinaria nelle province di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano.

I ragazzi accolti nell’Isola saranno informati sui propri diritti, compreso quello di chiedere la protezione internazionale. È previsto un colloquio con uno psicologo dell’età evolutiva che accerti situazione personale, motivi e  circostanze della partenza dai paesi di origine e del viaggio, le aspettative future. I minori vengono affidati a un tutore legale e la loro presenza è segnalata al Tribunale per i minorenni. Contemporaneamente si cerca di rintracciare i familiari tramite convenzioni stipulate dal Ministero dell’interno con organizzazioni internazionali, intergovernative e associazioni umanitarie.
Non tutti riusciranno però a riunirsi alle famiglie. Tra i minori non accompagnati che attraversano il mare purtroppo molti si perderanno: l’Europol stima che solo nel 2015 sono scomparsi in Europa ben 10mila ragazzi stranieri.

Francesca Mulas

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