Meridiana, guerra con i sindacati sui voli sostitutivi per lo sciopero di venerdì

Tensione alle stelle. Una novità? Non proprio. Quando si parla di Meridiana gli animi restano agitati. Ma le circostanze ora sono importanti. Di mezzo c’è lo sciopero proclamato dai sindacati per venerdì 30 maggio, che si annuncia un bagno di sangue per la compagnia aerea. Per questo Meridiana avrebbe attivato canali informali per trovare aerei da noleggiare insieme ai relativi equipaggi. Il termine tecnico è wet-lease, un contratto che garantisce al locatario la “copertura” dei propri servizi in particolari momenti – ad esempio in periodi con punte di traffico oppure quando gli aeromobili sono a terra per lavori di manutenzione – o per particolari rotte, di solito quelle molto brevi, dunque relativamente costose e/o poco frequentate e quindi poco remunerative per il locatario: il quale è tenuto a garantirle. Qui siamo in una ipotesi spuria: si tratterebbe di coprire i voli in programma nei giorni precedenti e successivi lo sciopero e quelle “garantite”, cioè in continuità territoriale, per le quali Meridiana ha obblighi derivanti dal contratto di servizio stipulato con la Regione.

Diffida dei sindacati, Meridiana risponde: “Voli venduti, copriamo il picco di domande”.

Fatto sta che sono cominciate a circolare mail interne all’azienda con circostanziate ricerche di tipologie di aerei per coprire le esigenze dei giorni a cavallo dello sciopero del 30 maggio. Sufficienti per scatenare la reazione di Cgil, Cisl e Ugl Trasporti, che hanno inviato a fine mattinata una diffida formale a Meridiana. Le sigle sindacali hanno recapitato una lettera direttamente all’indirizzo di Sergio Solinas, responsabile delle Relazioni industriali della compagnia aerea sarda, nella quale sottolineano come si prenda atto “con estremo disappunto del perdurare della deriva antisindacale che caratterizza le vostre iniziative, per le quali ci vengono reiteratamente segnalate e riscontrare iniziative illegittime e sanzionabili a norma degli articoli 17 e 28 della legge 300/70”.
“Veniamo inoltre informati che in occasione dello sciopero in oggetto – prosegue la diffida inviata dai sindacati all’azienda – Meridiana stia preventivamente sostituendo lavoratori che si stima aderenti allo sciopero anche attraverso la cessione di attività ad altri vettori”.
La compagnia aerea ha replicato a stretto giro di posta, evidenziando come “tutta l’offerta derivante dall’impiego della flotta di Meridiana è stata messa in vendita, pertanto il Gruppo Meridiana sta procedendo a verificare la disponibilità di aeromobili ed equipaggi da utilizzare per coprire soprattutto giornate di picco di domanda, sia durante i ponti, sia nel corso della stagione estiva”.

Il caos malattie e la mancanza di voli sulle rotte in continuità territoriale.

La versione ufficiale è servita. Ma dietro la scena si profila una realtà diversa. A mettere in allerta (eufemismo) la compagnia sono le assenze per malattia. Tecnicamente tutte giustificate, dunque supportate da regolare certificato medico. Ma in realtà l’esperienza insegna che, spesso, a cavallo dello sciopero si registri un virus improvviso: che mette a letto molti dipendenti e che lascia a terra molti aerei. L’ultima volta erano state 49 le malattie dichiarate dall’azienda. Le malattie comportano diversi problemi: durano per ovvie ragioni non solo il giorno dello sciopero, ma anche giornate antecedenti e successive. Non sono preventivabili e, dunque, la compagnia aerea non può riprogrammare i voli. Infatti sono quelle che fanno più male all’azienda. E per questo storicamente i lavoratori (soprattutto quelli del settore Trasporti) ne hanno fatto largo uso.
Poi c’è la questione delle rotte in continuità territoriale. L’azienda sostiene che il ricorso al wet lease riguarderebbe anche i voli cosiddetti “garantiti”, cioè quelli che opera in continuità territoriale: quelli che lo sciopero non può riguardare, ma che le eventuali malattie a orologeria potrebbero seriamente compromettere.

Manifestazione davanti al ministero dei Trasporti. Domani l’incontro in Regione con tre assessori

Intanto questa mattina il sindacato Usb si è ritrovato per una manifestazione davanti alla sede del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, in piazzale di Porta Pia a Roma. Affluenza non da annali, ma comunque un antipasto di quello che sarà il “Vietnam” di relazione promesso dai sindacati nei confronti di Meridiana dopo le molteplici conferme dei 1200 licenziamenti a decorrere dalla scadenza prevista per gli ammortizzatori sociali: giugno del 2015. Domani pomeriggio, alle 15,30, è previsto l’incontro tra compagnia aerea, sindacati e Regione. L’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, ha convocato nella sede dell’assessorato i rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria e i vertici dell’azienda per affrontare i problemi originati dalla crisi della compagnia aerea. All’incontro parteciperanno anche gli assessori regionali al Lavoro Virginia Mura e all’Industria, Maria Grazia Piras. Deiana invitava le parti a «valutare di sospendere eventuali iniziative programmate che possano pregiudicare la serenità e la produttività dell’incontro». Appello che, allo stato attuale e visti i recenti sviluppi, promette di cadere nel vuoto.

Giandomenico Mele

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