L’ex sindaco di Serrenti : «Le mie dimissioni? Per far rispettare le regole»

Insulti, frasi offensive rivolte alla sua famiglia, rabbia. Poi il silenzio. Gli unici rumori sono quelli della festa di Santa Vitalia a Serrenti che va avanti nonostante il sindaco avesse predisposto l’annullamento dei festeggiamenti. E poi ci sono le frasi su Facebook, pro e contro. Chi conosce Luca Becciu lo difende, a parole, sul suo profilo. Gli altri o fanno finta di nulla o si accodano alle critiche aspre per la gestione del fatto. “Da anni questo sindaco va contro i giovani”, commentano alcuni abitanti di Serrenti, ma soprattutto abitanti di altri paesi che nulla hanno a che vedere con i fatti.

Luca Becciu ora è un ex sindaco. Ha lottato per settimane affinché l’Anas si accorgesse dei lavori lasciati a terra nella 131, si è impegnato per le primarie, ha dovuto fare i conti con la realtà di una parte di cittadinanza contro. Ora invece è un ex sindaco. Ha chiuso un viaggio rassegnando “dimissioni irrevocabili” e quindi è partito per un nuovo viaggio, via da tutto il clamore di questi giorni. “Nel mio futuro c’è una sola certezza: mio figlio Libero” dice, spazzando via anche le malelingue che insinuano abbia già la candidatura pronta alle prossime regionali e che le sue dimissioni siano studiate.

Ma cosa è successo nei giorni precedenti la festa di Santa Vitalia? L’ex sindaco di Serrenti traccia una sua linea personale: “La festa è così importante che viene preparata un anno prima, alla fine della precedente. Ci sono decine di migliaia di persone e centinaia di attività di vendita. Già l’anno scorso si verificarono problemi rilevanti di sicurezza (con il precedente comitato Presidenti Luigi Pasci e Don Antonio Pilloni) e ritirai le autorizzazioni proprio come ho fatto quest’anno. Dopo quei fatti il vecchio Cda Pro Loco, organizzatore della festa insieme alla parrocchia, decise di nominare un gruppo di giovani ad amministrare la pro loco. Quel gruppo di giovani è stato scelto in un’assemblea illegittima a cui non sono stati invitati ne i soci n’è l’amministrazione. In ogni caso quest’anno come l’anno scorso non è stata sospesa né la festa né i festeggiamenti. Siccome non sono state rispettate le prescrizioni sulla autorizzazioni, ho sospeso le autorizzazioni, come era mio dovere fare”.

È la goccia che fa traboccare il vaso. Molti serrentesi si scatenano, per strada e sui social network contro il sindaco. Arrivano proteste, insulti e pure minacce. Pochi provano a replicare, cercando di far capire il peso di responsabilità che il primo cittadino aveva sulle spalle. “Mi pare evidente che molte persone non sappiano cosa significhi prendersi una responsabilità. Mi aspettavo che il comitato e chi ha lavorato con loro facessero quello che da mesi gli veniva chiesto, e che hanno sempre detto di voler fare come capitato in un recente incontro con tutti gli ex presidenti della festa. In realtà niente è stato fatto”.

In una nota Facebook Luca Becciu si è sfogato, ha spiegato le ragioni delle sue dimissioni e parlato di “ignavia, ignoranza, miopia, sofferenza, accidia, indifferenza, solitudine, cattiveria, tradimenti, apatia, inerzia, pigrizia e tante altre utili esperienze” perpetrate anche da chi credeva al suo fianco. La sensazione infatti è che quanto accaduto sia il risultato di una manovra politica che da tempo mirava a destituire Becciu dal suo ruolo. “Ci sono e ci sono stati esponenti di forze politiche avverse, vicine o a cui appartenevo a cui dava molto fastidio la mia attenzione e il mio rispetto delle regole. I consiglieri regionali che rubano milioni di euro sono degli eroi che rimangono al loro posto mentre un sindaco onesto è costretto a dimettersi per preservare la propria famiglia. Io ogni mattina mi guardo nello specchio, sereno. Credo che altri non potranno fare altrettanto”.
Nonostante l’ordinanza che sospendeva la festa, la stessa si è svolta regolarmente senza che nessuno l’abbia fatta rispettare. L’ex sindaco di Serrenti non ci vuole più pensare, pensa a rilassarsi e a smaltire le delusioni degli scorsi giorni. “Sento di dover dire ‘grazie’ a chi, compagno o avversario, ha accompagnato il mio viaggio in maniera gratuita e in buona fede. A loro sarò sempre riconoscente”.

Simone Spada

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